BreBeMi 2011, Somalia 1994

1994: con l’omicidio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin veniamo a conoscenza della pratica di sotterrare rifiuti tossici sotto le strade della Somalia in cambio di armi.

2006: Roberto Saviano pubblica Gomorra, e tutto il mondo viene a conoscenza della camorra, dei casalesi e della pratica di sotterrare rifiuti tossici sotto la terra campana.

2011, dicembre: alcuni arresti eccellenti portano alla ribalta la pratica di sotterrare rifiuti probabilmente tossici sotto un’autostrada in costruzione in terra lombarda.

Sono cambiate le latitudini, i Paesi, le persone coinvolte. Rimangono gli illeciti, lo sprezzo della salute pubblica, i soldi.

Fino ad ora sembravano storie lontane. In Somalia c’era la guerra civile, i signori della guerra, gli intrighi internazionali. In Campania c’è la camorra, ci sono i casalesi; al Sud, si sa non c’è più niente da fare, il territorio è in mano loro.

Il risveglio di questa settimana ci fa capire che nella Svizzera dell’Italia del Nord, nella locomotiva dell’Europa, nella laboriosa ed efficiente terra lombarda il sistema è identico e del tutto autoctono. Lombarda la Bre.Be.Mi, autostrada moderna che verrà realizzata in tempi record, lombarda l’azienda coinvolta nell’illecito, lombardi gli enti pubblici coinvolti, lombardi, anzi quasi alle porte di Treviglio, i siti sequestrati: il cantiere di Cassano d’Adda e quello di Fara Olivana.

Lascia sgomenti il fatto che, se non fosse per le intercettazioni ambientali (che alcune forze politiche prendono di mira da mesi) e per il lavoro e l’abnegazione delle forze del’ordine, si stesse consumando qui, alle porte di casa, un crimine che pensavamo, ripeto fino ad oggi, da terzo mondo, da sud del mondo. È ora di cambiare registro: nessuna secessione ci metterà al sicuro da fatti come questo, nessuno sgombero di campi Rom, nessun allontanamento di stranieri ci preserverà da reati così odiosi. Parlare di sicurezza vuol dire avere il coraggio di intaccare il perverso legame tra la criminalità organizzata in giacca e cravatta, la politica corrotta e l’imprenditoria senza scrupoli.

È di questa sicurezza che abbiamo bisogno. Camminare senza essere importunati da questuanti sopra un mare di veleni non è sicurezza né civiltà.

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