Il futuro della scuola dell’obbligo trevigliese: qualche schiarita è possibile

Prosegue il dibattito riguardante il futuro delle nostre scuole pubbliche materne, primarie e medie, che dovranno essere riorganizzate a seguito all’articolo 19 del decreto legge emanato nel luglio 2011, con il quale si impone la costituzione di Istituti comprensivi con non meno di 1000 alunni.

Tale decreto, considerato da tutti un’imposizione che non tiene conto dell’autonomia degli enti locali, della Regione e delle scuole, ha come obiettivo il risparmio economico. Nel testo legislativo non compaiono motivazioni tendenti al miglioramento qualitativo della scuola.

Molte Regioni hanno impugnato l’articolo citato in quanto invasivo delle competenze regionali in materia di organizzazione scolastica e la Corte costituzionale ha già espresso sentenze di illegittimità.

Anche il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato all’unanimità una mozione in cui viene espresso e ribadito che la disciplina di dimensionamento della rete scolastica è un ambito che spetta alla Regione, e non possono venire scaricate sui Comuni, sulle scuole e sui genitori situazioni di incertezza che potrebbero compromettere le offerte formative che le scuole propongono.

In Parlamento, in data 3 novembre, l’onorevole Coscia ha presentato un’interpellanza per chiedere la sospensione dell’applicazione della norma e per aprire un tavolo di concertazione con le Regioni e gli enti locali, perché si tenga conto delle proposte delle scuole, dei pareri dei Comuni, dei piani provinciali e del piano regionale.

È opinione condivisa che il percorso è delicato e non si può intervenire in modo burocratico e autoritario.

Treviglio con le due Direzioni didattiche e la Scuola media ha dimostrato in questi anni di offrire una valida proposta formativa per i nostri piccoli cittadini. Separare e riaggregare ora i plessi in due Istituti comprensivi significa fare forzature quantitative e creare forti disagi e profondi malesseri.

Il nostro Comune ha approvato un Piano di governo del territorio che, nelle previsioni di dimensionamento, vede un aumento della popolazione scolastica. Si dovrà prevedere quindi la costruzione di un nuovo edificio per ospitare una nuova scuola materna nella zona est e una terza scuola media, come già previsto dalla Giunta Borghi. Non si possono nemmeno sottovalutare le fisionomie e le strutture formative e organizzative che le scuole hanno positivamente costruito in questi anni.

Il confronto avvenuto tra i Dirigenti scolastici, il Sindaco e la Terza Commissione consiliare ha evidenziato i punti critici che potrebbero scaturire da scelte frettolose e forzate. Si propone quindi di valutare proposte di dimensionamento in tempi più lunghi (entro l’anno scolastico 2014–15), necessari per arrivare a proposte più ragionate e funzionali alla nostra città.

La speranza è che si arrivi ad una versione di dimensionamento scolastico meno rigida e più attenta alle esigenze del territorio. Non si può rinunciare al fatto che devono essere le scuole, i Comuni e le Province a individuare i criteri per una migliore organizzazione delle scuola sul territorio.

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.