Se lo dice il Vescovo…

Intervento di monsignor Luciano Monari al Consiglio comunale di Brescia

In occasione della festa di San Faustino, protettore della città di Brescia, mons. Monari ha pronunciato un importante e coinvolgente discorso agli amministratori locali, affrontando uno dei problemi più grandi della gestione dei parlamentini locali.

Il Vescovo osserva l’effetto indesiderato prodotto dalla norma elettorale che, perseguendo l’obiettivo della governabilità, conferisce alla coalizione vincente una maggioranza schiacciante.

Un effetto collaterale estremamente negativo e cioè l’assoluto abbandono della valutazione e ancora di più della valorizzazione delle positività espresse dalle controparti.

Il vescovo, attraverso lucidissimi ragionamenti e chiarificanti citazioni, spiega come la riduzione del confronto ad uno sterile muro contro muro (peraltro tra mura estremamente squilibrate) sia di fatto un impoverimento della comunità nel suo complesso e addirittura, in ultima analisi, un invito alla crescita dello scontro politico.

Dice monsignor Monari che il dibattito consiliare non deve essere concepito come una partita in cui la somma di vincita e perdita sia zero (cita ad esempio il gioco del poker) ma piuttosto come un concorso (cita il Premio Nobel) in cui il vincitore è uno solo ma il contributo di tutti i candidati ha fatto crescere l’intero sistema.

E nel nostro Consiglio comunale come va? Io non ne sono un assiduo frequentatore ma credo che se monsignor Monari dovesse giudicarci non sarebbe tenero. Nemmeno su questioni importanti regolamentari ho visto alcun tentativo di ascoltarsi e, addirittura, la minoranza — per capire se le proprie osservazioni fossero pertinenti o meno — ha dovuto fare ricorso al parere del Prefetto!

Io credo che sia compito del Sindaco, che è sindaco di tutti, fare ogni tentativo nella direzione indicata dal Vescovo, mi auguro che il nostro Sindaco cambi in questo senso, perché fino ad oggi non lo ha fatto, fin dalla nomina del presidente del Consiglio comunale, che spesso è attribuito alla minoranza proprio per garantire il corretto dibattito e la valorizzazione dei contributi e che invece è andato alla maggioranza (al contrario che nella precedente Amministrazione), sia nei comportamenti successivi, ad esempio favorendo la trasparenza dei lavori delle commissioni e degli ordini del giorno della varie istanze amministrative.

La maggioranza faccia la maggioranza e l’opposizione faccia l’opposizione: ma ascoltarsi e valorizzare i contributi specifici è un dovere di entrambi e, ovviamente, chi non lo fa utilizzando la forza è responsabile davanti alla città.

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