Legambiente: Contro la crisi, una manovra per la famiglia e l’ambiente

La crisi colpisce tante famiglie, sentiamo ogni giorno ricette di tutti i tipi per uscirne. Esiste una via rispettosa dell’ambiente e che faccia risparmiare qualche soldo alle famiglie italiane? È stato questo uno dei temi dell’incontro organizzato dal Circolo locale di Legambiente mercoledì 22 febbraio. Relatori Marzio Galeotti, ordinario di Economia dell’ambiente e dell’energia presso la Facoltà di scienze politiche dell’Università degli studi di Milano, e Andrea Poggio, presidente della Fondazione Legambiente Innovazione e redattore del sito www.viviconstile.org. (sito WEB della campagna di informazione e di partecipazione di Legambiente dedicata agli stili di vita).

Primo relatore a parlare è stato Galeotti, che ha descritto gli scenari in cui ci troviamo partendo da una piccola cronistoria della crisi che ancora stiamo vivendo. La bolla finanziaria, il passaggio della crisi all’economia reale, l’attacco ai debiti sovrani. Un breve accenno ai dubbi sull’operato delle società di rating, alla debolezza della politica e della costruzione europea. Chiarisce il circolo vizioso richiesto dai provvedimenti di stabilizzazione: aumentare le tasse e i tagli per ripianare il debito crea recessione, che fa diminuire le entrate fiscali, concorrendo ad aumentare il debito! Sottolinea come sia importante la capacità di restituire il debito, che è il PIL, non tanto quanto è grande il debito stesso. È necessario razionalizzare la spesa, è meno recessivo, e far partire le liberalizzazioni per far decollare l’economia. Nelle attuali manovre non c’è nessun riferimento alla green economy, che lui definisce come il grimaldello culturale per uno sviluppo sostenibile. In Europa, su 4 nuovi posti di lavoro, 3 sono riconducibili alla green economy.

Il sindaco di Inzago Calvi, moderatore della serata, accenna al PAES (Piano di Azione per l’Energia Sostenibile) con l’obbiettivo del 20–20–20 entro il 2020, che i Sindaci aderenti si impegnano a raggiungere (20% di gas serra in meno, utilizzo del 20% di energie rinnovabili, riduzione del 20% di consumi energetici aumentando l’efficienza energetica), e constatato che 1/3 della CO2 è da addebitare alle famiglie, chiede ad Andrea Poggio che cosa queste possono fare.

A questo quesito Poggio, partendo dal concetto di fragilità della Terra, ci dice come sia stato calcolato che in futuro potrebbero esserci 50 milioni di profughi ambientali, come il negajoule, cioè il risparmio energetico sia la fonte energetica maggiormente in crescita in Europa. Ci dice come ormai consumiamo meno energia nell’industria (29%) che nei trasporti (34%), in famiglia si consuma più per il riscaldamento (57%) che per tutto il resto messo assieme: 25% acqua calda, 7% cucina, 11% elettrodomestici. Quindi ci propone una manovra per le famiglie, sottolineando quanto sia fuorviante riferirsi solo alla crescita del PIL, in quanto: “una martellata in testa aumenta il PIL”! Ecco alcuni punti del decalogo proposto.

  • Ridurre del 70% il consumo di bottiglie di plastica: 80 kg di CO2 in meno e 200 euro risparmiati all’anno.
  • Utilzzare la sporta della spesa: 10 kg di CO2 in meno e 50 euro risparmiati.
  • Praticare la spesa sostenibile a km zero, i Gruppi di Acquisto Solidale (GAS): 1000 euro risparmiati.
  • Lotta agli stand by, utilizzando ciabatte con l’interruttore: 170 kg di CO2 in meno e 70 euro risparmiati.
  • Guida della macchina in modo ecologico: 250 kg di CO2 in meno e 200 euro risparmiati.

E per finire l’importanza strategica delle ristrutturazioni edilizie ad uso civile e dell’utilizzo delle fonti rinnovabili per le varie utenze.

L’assemblea è poi proseguita con altri interventi ed un breve dibattito a cui hanno partecipato tra gli altri, alcuni amministratori locali trai quali l’attuale Vicesindaco Yuri Imeri che informa come il Comune di Treviglio sia in dirittura d’arrivo per il PAES. Mentre l’ex Sindaco di Treviglio ed attuale Consigliere comunale Ariella Borghi esprime il proprio pessimismo per il pericolo che scelte non coordinate ai diversi livelli istituzionali come, per esempio, quelle sovralocali delle grandi infrastrutture di cui il nostro territorio sarà teatro, spesso finiscano per vanificare gli sforzi compiuti dalle amministrazioni locali e dal lento, ma progressivo, cambiamento degli stili di vita del cittadini.

Ha concluso Poggio sottolineando l’importanza dei gesti concreti di cambiamento ricordando una frase di Alex Langer che si auspicava l’avvento di un futuro socialmente desiderabile.

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