Il professore meccanico e il giro di vite

L’amministrazione Pezzoni ha fatto approvare alla sua maggioranza un Regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale che realizza il disegno mica tanto larvato di una conduzione più autoritaria che autorevole dell’assemblea cittadina. Il tutto, sotto l’abusato ombrello della snellezza e della efficienza. In nome di questi miti dei vari “governi del fare”, si tappa la bocca ai consiglieri comunali e si allungano i tempi delle risposte da dare.

Lo strumento sono alcuni articoli del Regolamento. Non a caso passato con i soli voti della maggioranza PdL–Lega Nord. Contrari i consiglieri di centrosinistra PD e ABS. Astenuti Minuti e Merisi.

Articolo 57.10, introdotto nuovo di pacca perché nessun regolamento precedente l’hai mai contemplato. Cosa dice? Primo: che il Sindaco in qualsiasi deliberazione può far votare la proposta originaria bypassando gli emendamenti. Secondo: che possono aprir bocca solo i capigruppo e solo per dichiarazione di voto. Quindi: niente dibattito, niente eventuali modifiche migliorative, si tira avanti dritto.

Bisogna dire che non nascondono nulla, perché l’art. 57.10 dice esplicitamente:””Prima della votazione sugli emendamenti il Sindaco può presentare al Consiglio la richiesta di votare la proposta nella sua formulazione originaria al fine di far cadere sia gli ordini del giorno e gli emendamenti richiesti, sia la richiesta di votazioni per parti separate.

Questa cosa Pezzoni l’ha definita innovazione, secondo la famosa legge del gambero di cui la sua amministrazione sta dando più di una prova.

Insomma, non gli basta il diritto legittimo di bocciare un emendamento (cosa che avviene con asburgica e padana regolarità), ma neppure lo vuole ascoltare. Niente dibattito, quindi, che fa perdere tempo.

Il tempo, il tempo. Qui, art. 57.10, va accorciato, mentre per rispondere a interrogazioni della minoranza il tempo viene triplicato (da 10 a 30 giorni ex art. 67.6).

E già che ci siamo, viene eliminata la possibilità di presentare emendamenti in sede di esame del piano di governo del territorio, che è un argomento di stretta competenza del Consiglio comunale (art. 57.9).

I 10 consiglieri PdL e Lega hanno fatto passare senza problemi questo giro di vite, non sapendo che quando si tagliano i tempi e i modi della democrazia parte un siluro che non è diretto solo all’our bottom, come dicono gli Inglesi, ma pure al loro. Perché le voci sempre più insistenti di autocrazia di Pezzoni anche dentro la sua maggioranza girano. Quindi, i 10 Pezzoni boys (tutti rigorosamente boys) hanno poco da ridere e da essere soddisfatti. Quando si nega un diritto, lo si nega per tutti.

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