Per salvare la Valle del Lupo raccolte oltre 1.000 firme

Prosegue la querelle sullo stralcio del PLIS voluto dall’Amministrazione comunale: l’intraprendenza di un gruppo di giovani studenti, promotori della pagina Facebook “Parco della Geradadda – La Valle del Lupo” ha dato vita a una mobilitazione sinergica della cittadinanza, che ha manifestato grande attenzione e sensibilità nei confronti della tematica ambientale.

È stata infatti organizzata una raccolta firme con la quale si chiedeva che la Valle del Lupo, zona posta a nord–ovest della Geromina interessata dallo stralcio, restasse compresa all’interno del Parco Locale di Interesse Sovraccomunale, in quanto area di rilevanza storica ed ecologica, nonché zona di pregio paesaggistico: oltre mille cittadini hanno aderito all’iniziativa, esprimendo in modo inequivocabile il proprio dissenso rispetto alla decisione dell’Amministrazione comunale. Tra le firme raccolte anche quella dell’architetto Maria Claudia Peretti, vicepresidente della sezione bergamasca di Italia Nostra, tra le più autorevoli associazioni paladine del patrimonio artistico e culturale del nostro Paese, la quale non manca di manifestare il proprio sconcerto di fronte alla scelta di escludere dal perimetro del PLIS un’area di tale valore ambientale.

Anche i Comitati di Quartiere di Geromina e Castel Cerreto si sono dichiarati critici nei confronti delle posizioni assunte dall’Amministrazione comunale, chiedendo che venisse riconsiderata una decisione le cui motivazioni, esplicitate nella relazione dell’ufficio tecnico del Comune e dal Sindaco stesso, risultano chiaramente insufficienti a giustificare tale espunzione.

L’associazione “Amici del Parco del Roccolo” ribadisce: «Non ci sono risultate chiare, anche dopo la lettura attenta dei vari articoli, le motivazioni tecniche che hanno portato alla decisione di stralciare quest’area dal PLIS: è un’area agricola che ha elevate potenzialità di connessione ecologica, anche alla luce del prossimo insediamento dell’IPB, strada di grande traffico e dimensioni. Ci sembra importante che quest’area venga mantenuta nel PLIS, anche per potenziare gli interventi di mitigazione ambientale di questa grande infrastruttura».

Il PD trevigliese manifesta la piena condivisione di tali sentori, e si pronuncia ponendo l’attenzione sul rischio cui risulterebbe esposta la Valle del Lupo: »Estromettendo tale area dal PLIS si darebbe il via ad un’edificazione selvaggia di insediamenti industriali adiacenti all’opera viabilistica», dichiara il segretario Erik Molteni. «Chiediamo alla maggioranza che amministra Treviglio di rivedere le proprie decisioni in proposito. “Metterci la faccia” significa anche questo», conclude.

Radicale la condanna da parte di Legambiente, che in più occasioni è intervenuta sollecitando l’Amministrazione comunale a impegnarsi seriamente in favore di un patrimonio collettivo che necessita, oltre che di essere tutelato, anche di essere valorizzato: «Vogliamo che il Parco, bene comune del nostro territorio, viva e cresca, nell’interesse e per il benessere di tutti», afferma Lorenzo Rota, presidente del Circolo Legambiente Bassa Bergamasca.

Quella della nostra Amministrazione è una scelta in controtendenza rispetto al modus operandi di molti altri Comuni, dove negli ultimi anni si è assistito alla maturazione di una forte coscienza ambientale che ha dato esito a un generale incremento degli investimenti nella tutela e nella valorizzazione delle aree verdi.

Appare evidente, alla luce di queste decisioni, che la riflessione sul tema della sostenibilità ambientale quale elemento cardine dello sviluppo della città non è ancora sufficientemente radicata in chi oggi opera le scelte che riguardano il nostro territorio.

L’auspicio è che in un vicino futuro si acquisisca una cultura diretta in tal senso, a partire dalla questione del PLIS: riesaminare una decisione, tenendo in considerazione il pensiero dei cittadini, sarebbe sintomo di grande lungimiranza e sensibilità nei confronti di questioni di estrema importanza per il futuro della nostra città.

Adele Matilde Tura

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