Orti comunali, piccolo aiuto contro la crisi

orto“Ho sentito in televisione di una interessante iniziativa per difendere i più bisognosi dal carovita”, dico al mio compagno di pedalata.

“E quale sarebbe?”

“Assegnare terreni a cassintegrati, disoccupati e senza lavoro in genere per impiantare piccoli orti.”

“Era stato pensato anche qui”, mi risponde, “ma poi il terreno è stato destinato ad altro scopo.”

“E quale necessità era più impellente?”

“Quella”, e mentre stiamo pedalando sulla ciclabile che porta alla Geromina, il mio amico mi indica gli attrezzi sportivi del percorso vita desolatamente vuoti e già un po’ degradati.

Proprio così, al progetto di realizzare piccolissimi orti per chi ne avesse bisogno e diritto, è stato sostituito quello della creazione di una serie di installazioni di attrezzi ginnici.

Assolutamente nulla contro gli attrezzi sportivi e la loro diffusione decisa e attuata dall’Amministrazione comunale, anzi. Credo però che le scelte (a meno che non ci siano altri spazi da dedicare agli orti in sostituzione che io non conosco) debbano essere determinate da priorità in maniera inequivocabile.

La crisi morde ormai da anni e l’aiuto ai più bisognosi deve essere la prima priorità.

Certo un orto è poca cosa contro la crisi ma, forse, quando i soldi sono proprio pochi, anche buoni pomodori, qualche verdura, un po’ di fagioli e di patate (tutti ortaggi produttivi in un periodo brevissimo) possono aiutare il portafogli e anche lo spirito.

Sono certo che, volendo, l’Amministrazione comunale saprà trovare spazi utili a questo scopo. Certo oramai per questo anno è tardi, ma purtroppo la crisi non ci lascerà tanto presto. Pensare ora a trovare soluzioni utili per la prossima stagione potrebbe essere molto saggio.

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