Basta attività insalubri nel nostro territorio

discaricaI Consiglieri comunali di minoranza — Ariella Borghi, Luigi Minuti, Federico Merisi, Simona Bussini, Francesco Lingiardi e Daniela Ciocca — hanno presentato una mozione che chiede al Comune di dotarsi di strumenti normativi funzionali ad impedire l’insediamento di attività produttive insalubri a Treviglio. La necessità di non subire scelte ambientali insostenibili per il nostro territorio e calate dall’alto rende inderogabile l’inserimento nelle Norme Tecniche Attuative (NTA) del Piano di Governo del Territorio di esplicite norme che vietino in modo manifesto e chiaro su tutto il territorio comunale: le discariche di ogni tipo, gli impianti di trattamento rifiuti, le attività che effettuano lavorazioni dannose per la salute umana ai sensi del D.M. 5 settembre 1994, la dispersione nel suolo di liquidi inquinanti e altre tipologie di aziende e impianti che i tecnici comunali individuino come negativi nell’ottica della tutela del nostro territorio.

I Consiglieri di minoranza sostengono che già “tutto il territorio trevigliese sopporta gravi, e finora insuperabili, problemi di inquinamento dell’aria e dell’acqua, insieme alla compromissione ambientale causata da aziende a rischio rilevante e di trattamento rifiuti, da cave, da bonifiche, da grandi infrastrutture…”.

Non solo: sottolineano anche “che l’agricoltura è già stata messa a dura prova”. Infatti sei milioni di mq. sono occupati dalle grandi infrastrutture, cento aziende sono state espropriate, molte aziende sono state isolate dai loro terreni, i canali irrigui sono stati interrotti e non ancora ripristinati e i fontanili prosciugati, l’inquinamento acustico non è riconosciuto…

Il Sindaco e la maggioranza consiliare PdL e Lega Nord senz’altro hanno consapevolezza di queste pesanti problematiche ambientali che si possono ripercuotere sulla salute pubblica, tanto è vero che da anni stanno mettendo in campo, con la minoranza, una decisa azione di sbarramento contro l’insediamento della discarica di cemento–amianto nella ex cava della Vailata e di un’azienda di stoccaggio e trattamento rifiuti pericolosi e non pericolosi, tra cui l’amianto (la Gei Consult, di fatto un ampliamento della vicina Flydeco), nell’area del PIP 1.

Proprio perché ancora oggi non si riesce ad avere voce in capitolo su interventi come quelli citati, che rischiano di essere autorizzati a prescindere dal parere del Comune, la mozione cerca di ridare forza agli strumenti di programmazione territoriale dell’Amministrazione.

Altri Comuni hanno introdotto nel loro Piano di Governo del Territorio norme stringenti sul divieto di localizzare attività d’impatto ambientale entro i loro confini, dando prova di voler veramente e concretamente salvaguardare l’equilibrio ambientale e la qualità della vita dei cittadini e di voler vigilare e cautelarsi al fine di garantire “il soddisfacimento delle esigenze presenti senza compromettere la possibilità delle future generazioni di sopperire alle proprie” .

L’auspicio è che l’amministrazione Pezzoni esprima questa sensibilità e colga questa opportunità.

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