Il ghigno del furbo e i suoi leccapiedi

Berlusconi-smile2Mi allineo a quanti sostengono che quanto ha disposto il Tribunale di Sorveglianza Milano per Silvio Berlusconi sia qualcosa di indigeribile.

  1. È stato condannato per una consistente frode fiscale, reato grave soprattutto per chi è stato Presidente del Consiglio, e dovrà risarcire con 4 ore alla settimana per qualche mese.
  2. Secondo il Tribunale “ancora persona socialmente pericolosa” ma assegnato ai Servizi sociali con gli anziani.
  3. Non deve lasciare la Lombardia ma potrà andare a Roma quando vuole.
  4. Viene ammonito a non attaccare la magistratura pur sapendo che questa è sempre stata una delle sue attività preferite.

Ma che modo di amministrare la Giustizia è questo?
Mostra i muscoli con i deboli e diventa tenera di fronte al potente di turno?
Almeno 8 ore al giorno e almeno per un anno e facendo lavori umili era la pena da assegnare.

Così forse avrebbe intuito che con i soldi che lui ha sottratto al fisco noi ci paghiamo i veri servizi sociali come quelli di chi passa a lavare gli anziani e a riassettare le loro case pagati poco dai Comuni senza soldi.

Non ritengo il carcere uno strumento adeguato al recupero delle persone e ben vengano le soluzioni alternative, ma mi infastidisce vedere che coloro che hanno soldi e potere riescono sempre a farla franca. Peggio, riescono sempre a dare fiato all’idea secondo la quale più rubi e meglio è, più sei furbo e meglio sei trattato, più hai avvocati famosi che tirano in lungo e meno paghi.

Una persona seria, per molto meno, si sarebbe già ritirata a vita privata. Ma lui non ha vergogna e cerca di rimane a galla in ogni modo, pagando quel che c’è da pagare.

In un Paese civile uno come lui sarebbe già stato accompagnato alla porta e invitato a scomparire per sempre, altro che trattative sulla legge elettorale, visite al Quirinale ed agibilità politica. Ma ci sono troppi leccapiedi che per convenienza loro (non di quello di prima) lo sostengono e, smuovendo l’inverosimile mediaticamente, riescono a far passare l’idea che ci sia un perseguitato meritevole di comprensione pubblica.

Uno agiato e sorridente, che si presenta bene, che ha frequentato e frequenta i salotti buoni si cerca sempre di salvarlo o, alla peggio, di applicare tutti gli sconti possibili. I poveracci invece no, sono troppo grezzi per meritarselo e devono accontentarsi dell’agibilità della cella in galera.

Il ghigno del furbo fa presa e la storia continua, ingiustizia dopo ingiustizia.
Ma noi possiamo ancora dire che il re è nudo e non ci tiriamo indietro. Qualcosa cambierà prima o poi.

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