Pochi giorni fa è comparsa sulla stampa la notizia di un forte contenzioso tra l’amministrazione comunale e la società Habita per il pagamento dell’ICI relativo all’anno 2008 e conseguentemente tutte le imposte comunali relative agli anni successivi. E non sono piccole somme se solo per il 2008 si dovesse trattare di € 160.000!
Pensavo a questa notizia mentre in auto passavo sul cavalcavia della “Baslini” e vedevo la grandissima area della vecchia fabbrica. Un’area molto estesa che, ci avevano promesso, sarebbe diventata un quartiere modello e orgoglio della città. In realtà dopo quasi dieci anni dall’inizio dei lavori di smantellamento degli impianti lo squallore è imperante: sono ancora presenti avanzi della fabbrica, è cresciuta una nuova inquietante vegetazione e colline di ghiaia sono cresciute accanto a profonde buche.
Se il progetto si è arrestato perché la bonifica non produceva i risultati attesi, non oso pensare cosa ci sia in quelle colline di ghiaia e in quelle buche, e non può essere tranquillizzante, anzi è molto inquietante, la dichiarazione dell’assessore all’ambiente riportata dalla stampa in data 21 aprile che recitava “… importante che il dialogo con la società (Habita ndr) sia costante e costruttivo.”
Insomma la situazione è disastrosa e pericolosa per la salute, ma dall’amministrazione comunale ci dicono di stare tranquilli; nel frattempo, da parte di chi non ha ancora realizzato la bonifica, vengono negati i quattrini alle casse del comune quindi a noi! Come non essere felici e fiduciosi.
E inoltre avrà ancora senso pensare alla realizzazione di un nuovo quartiere ora che l’offerta abitativa è largamente superiore alla domanda? Quanti cartelli vendesi si leggono ai balconi delle case e nelle vetrine delle numerosissime agenzie immobiliari in città? Saremo di nuovo di fronte ad una realizzazione tardiva ed invasiva? Certo che come cittadino mi sento totalmente in balia di interessi potenti ed assolutamente lontani dai miei e, credo, da quelli della maggioranza della popolazione.
Sarebbe bello poter far sentire il nostro parere.