La Lega ora perdona: tiene famiglia

 “Ieri sera discutevo con me stesso e sono riuscito ad avere torto” . Non è la battuta di un umorista. È quello che pensa di sé ogni leghista che abbia ancora un minimo di senso critico, visto quello che la Lega dice (nelle piazze) e quello che invece fa (a Roma). Legata ormai a filo doppio al Berlusca, mentre spinge a fondo l’Italia affidandosi ciecamente al professor Stranamore della nostra economia (Tremonti), la Lega è oggi il miglior esempio della fu “politica dei forni”, solo che oggi i 2 forni sono sempre loro.

A Roma, metafora somma di ogni centro di potere occupato, dalle Province (qualcuno di voi credeva veramente che la Lega le avrebbe cancellate per risanare l’Italia?) alle Aziende ospedaliere ove se ne sentono ormai di tutti i colori sui criteri di assunzione di impiegati, infermieri e medici ai Consorzi carrozzone vari che sopravvivono grazie ai nostri soldi, la Lega è ormai parte integrante del sistema di potere italiano che “tiene famiglia” e che mica può lasciare la seggiola proprio adesso che gli sta giusto maturando il vitalizio per la pensione.

Però gli stessi leghisti che poi si ritrovano nei Consigli comunali e nelle Giunte a dover far le nozze con i fichi secchi (leggasi: i soldi tagliati dal Tremonti di cui sopra), mica si ricordano che sono dello stesso partito che a Roma se la gode e che taglia ai poveri per lasciare ai ricchi…

E adesso che si avvicina il Bilancio per il 2012, eccoli i segnali: mancano i soldi? Mica possiamo dire che i tagli ai Comuni li abbiamo fatti ancora noi leghisti, giù a Roma dove siamo governativi per definizione. Impostiamo un bell’aumento delle rette degli asili nido, ipotizziamo di vendere gli immobili che ospitano le farmacie di viale Piave 43 e di via Pontirolo, per sbaglio (sicuramente per sbaglio) già che ci siamo aumentiamo anche le rette alla casa albergo, ci inventiamo di ri–trasformare in supermercato l’edificio che anni fa era UPIM e che nel frattempo abbiamo pagato con i nostri soldi et voilà… Vorrai mica che poi ci dobbiamo ricordare, noi camicie verdi del territorio, che chi ci toglie i soldi per i servizi agli anziani, che ci costringe a rifornire le scuole dei nostri figli anche della carta igienica da mettere nei bagni, etc… sono i nostri fratelli fortunati che siedono caldi a Roma, con vitalizi da nababbo e ormai del tutto omologati ai cravattoni in doppio petto del partito del più ricco B. Eh sì, perché a pensarci bene, non si capisce più se “fattore B” sta per “Berlusconi” o per “Bossi”

P.S. Questo articolo è stato scritto il 20 settembre. Vista la decisione di alto profilo presa dalla Lega sul caso Milanese (Bossi: “Mica possiamo far cadere il governo”) il nuovo slogan della colonna romana della Lega è: “Tengo famiglia…”.

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