Piazza Paolo VI… ultimo atto

Siamo arrivati all’ultimo atto, nonostante le ferite aperte e la possibilità di ricucirle offerta dalle opposizioni. Al buon senso prevale, ancora una volta, la rivincita ideologica.

Giovedì 29 settembre si è svolto il Consiglio comunale dedicato, tra gli altri argomenti, alla questione della piazza Paolo VI, di cui tanto abbiamo parlato. All’ordine del giorno c’erano la petizione dei residenti della zona Nord e la mozione presentata dalle due liste di opposizione PD e ABS. La prima, sostenuta da quasi 1200 firme, impegnava il Consiglio comunale a ripristinare la chiusura della piazza. E naturalmente questa è stata respinta. La seconda chiedeva al Sindaco e alla maggioranza, pur mantenendo la circolazione veicolare attuale, di organizzare un incontro pubblico, entro il mese di ottobre, in cui:

  • dibattere sullo sviluppo dell’intervento, pensando principalmente agli spazi d’incontro, alla sicurezza per bambini e anziani, alle problematiche legate all’inquinamento acustico e ambientale;
  • raccogliere dati riguardanti i flussi automobilistici, le infrazioni, il rispetto del Codice della strada, poiché ora si tratta di una “zona 30”, i livelli d’inquinamento atmosferico e acustico;
  • informare quando inizieranno i lavori per la riqualificazione dell’asta di viale Ortigara e degli incroci di largo Dante e largo Vittorio Emanuele e la loro ricaduta sul traffico che ora attraversa la piazza.

E quindi valutare la possibilità di riconsiderare le proprie decisioni a seguito di questo franco confronto con i cittadini. Una mozione di buon senso che andava incontro a una situazione di profonda divisione in cui si trovano gli abitanti del quartiere. Bastava esserci in quel Consiglio comunale per vedere quanto erano infiammati gli animi di che era pro e chi era contro. Com’è possibile dire, come qualcuno della Giunta ha affermato, che approvare questa mozione significava farsi dettare l’agenda dalla minoranza?

Il ruolo dell’opposizione non è quello di aspettare cinque anni per ottenere finalmente una rivincita politica, ma di collaborare alla gestione della stessa città la cui responsabilità compete ovviamente alla maggioranza. E quest’ultima ha il dovere di ascoltare le istanze e i bisogni di chi non si riconosce in chi ha vinto le elezioni.
E invece anche questa mozione è stata bocciata, con buona pace per il migliaio e passa di firmatari, e con buona pace di un modo di governare ricettivo e rispettoso delle esigenze delle minoranze.
In democrazia il come si fanno le cose è altrettanto importante del cosa si fa, il metodo è importante quanto il contenuto.
Entrambi piuttosto deficitari fino ad oggi.

Da parte nostra ci impegniamo a seguire l’evolversi della situazione, sia dando voce ai cittadini, sia vigilando sulla (dis)funzionalità di questa soluzione. In attesa di un segnale da parte di quest’Amministrazione diverso da quello della semplice conta.

> Vedi anche il volantino del PD Treviglio su piazza Paolo VI

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