Ma non stiamo esagerando?

Nel dibattito cittadino si discute della necessità di una discarica di cemento–amianto per risolvere i problemi dell’amianto sui tetti, nelle canne fumarie… Dopo le provincie di Milano, Monza Brianza e Brescia, la provincia di Bergamo è quella con la più alta presenza di coperture in cemento–amianto, con un stima di 280.000 metri cubi ancora da smaltire e questo chiede con urgenza una soluzione per ridurne la pericolosità.

Mi piacerebbe mettere queste coperture nei giardini di quelli che le hanno prodotte e vendute, facendo profitto quando già si sapeva della loro pericolosità ma, come al solito, i guadagni restano privati mentre i problemi diventano pubblici.

Andrebbe strategicamente impostata una vita più sobria, in grado di produrre molti meno rifiuti, consumando non oltre il necessario….ma fino a quel virtuoso momento dovremo fare i conti con un contenitore, se possibile un trasformatore, delle schifezze che produciamo per renderci la vita più comoda, anche se non necessariamente più salutare.

Ma credo che il punto non sia se le discariche servano oppure no.

Il punto è se questo territorio, quello dove abitiamo, può subire ulteriori oltraggi solo perché ha dei buchi nel terreno per precedenti sfruttamenti.

Quello di Treviglio è un territorio martoriato a 360 gradi:

  • nord il fronte dell’inquinamento della falda da cromo esavalente, grazie alle fabbriche di Zingonia, le discariche di rifiuti solidi urbani al confine con Pontirolo e la presenza della Farchemia che, almeno in passato, qualche problema lo ha prodotto (basta chiedere agli abitanti delle Battaglie);
  • ovest la futura autostrada di interconnessione tra Pedemontana e BreBeMi (IPB o Autostrada Bergamasca);
  • sud l’area Baslini (tanto inquinata da chiedere ulteriori 15 milioni di Euro per bonificare un terreno intaccato dai veleni per 14 metri di profondità), la BreBeMi, l’Alta Velocità/Alta Capacità ferroviaria ed ora anche la discarica di cemento–amianto;
  • a est l’interporto in arrivo al confine con Caravaggio e la pendente tangenziale Est.

Non sarà troppo per 33 chilometri quadrati di territorio?

Non stiamo andando oltre misura?

La grana della discarica di cemento–amianto

Con il Decreto 6831 del 30 luglio 2012, la Regione Lombardia ha espresso “giudizio positivo in ordine alla compatibilità ambientale”. Tradotto: la discarica richiesta dalla società TEAM (proprietaria dell’area) si può fare e la buca verrà riempita con 480.000 metri cubi di lucroso amianto (un quinto dei 2.500.000 metri cubi ancora da smaltire in Lombardia).

Tutto questo pur considerando il parere negativo espresso dai Comuni di Calvenzano, Casirate e Treviglio; per il nostro Comune il citato Decreto riporta esplicitamente il parere contrario ripetuto della giunta Borghi, mettendo così a tacere ufficialmente il maldestro tentativo locale di pubblicizzare l’esatto contrario.

Ora a chi tocca difendere i cittadini da un ulteriore attacco che completa l’accerchiamento e l’imbruttimento del nostro territorio?

Del famoso filotto monocolore Stato–Regione–Provincia–Comune, che doveva accelerare il processo di riconoscimento delle istanze dei cittadini e dell’intero programma elettorale Lega-PDL, quello nazionale è saltato con Berlusconi, quello regionale scricchiola con le vicende giudiziarie di Formigoni, la Provincia è in fase di ripensamento ed in ogni caso l’amministrazione Pirovano–Lega è tecnicamente a favore della discarica di amianto a Treviglio (vedi Prot. 78554 del 15 luglio 2009).

Rimane il sindaco Pezzoni, solo.

Se fallisce l’operazione di salvaguardarci dalla discarica, ad un anno appena dalle elezioni, saltano 4 dei 5 NO e 5 SÌ della sua campagna elettorale:

Se l’operazione riesce, quale sarà lo scambio con il socio privato di TEAM perché rinunci alla discarica e al sicuro guadagno (si stima un business da 60 milioni di Euro) e quale il peso da ripartire conseguentemente tra i cittadini?

Comunque vada, ho l’impressione che il Sindaco e tutti noi ne usciremo con una bella fregatura, a meno che si sia disposti a rinunciare a carriera politica, amici di partito, convenienze varie… pur di tenere ferma la posizione di un NO secco alla discarica.

Sarà facile da verificare nei fatti: qui le parole “stanno a zero”.

PS. Mercoledì 8 agosto, alle ore 21:00 presso la sala Melograno della BCC, ci sarà un incontro con la presenza del comitato di Cappella Cantone, che racconterà la propria esperienza sul progetto di discarica di cemento–amianto che coinvolge il territorio mantovano.

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