Addio Foro Boario: la cittadinanza è contraria

Quando si tratta di chiedere alla gente cosa ne pensa della propria Amministrazione comunale, spesso si incontra una molteplicità di reticenze da parte di chi della politica si disinteressa totalmente o a cui dell’operato del proprio Sindaco non importa assolutamente nulla. Talvolta invece c’è chi senza remore esprime la propria opinione e dà il proprio contributo a chiarire gli aspetti di una vicenda, dimostrando l’interesse che prima di ogni altro dovrebbe stare a cuore del buon cittadino. Noi de «iTrevigliesi» ci siamo chiesti: “Cosa ne pensa la gente?” , riferendoci alla già annunciata vendita del polo fieristico Foro Boario pianificata dall’attuale Giunta. La scomparsa di uno spazio di pubblico interesse, da sempre destinato alla totalità della nostra comunità, è già stata precedentemente segnalata da un articolo comparso su questo sito , ma mi sentivo di approfondire il contenuto del suddetto e aggiungere qualcosa in più: la voce dei Trevigliesi stessi, per meglio capire cosa ne pensassero di questa  manovra finalizzata essenzialmente a rinverdire le casse comunali, messe a dura prova dal patto di stabilità.

In un sabato mattina uggioso mi reco al consueto mercato cittadino determinato a condurre qualche breve intervista per sapere cosa ne pensa la gente e, dopo aver ricevuto qualche rifiuto da parte di persone evidentemente insofferenti alla politica (o forse più semplicemente preferiscono non pensarci), trovo anche chi è disposto a rispondermi. I primi sono due ragazzi, Davide B. e Francesca I. che subito si dichiarano all’oscuro della questione e, dopo esserne stati messi al corrente, immediatamente esprimono il proprio disaccordo. Ancora più grave, sottolineano, è il fatto che non si conoscano i progetti di un nuovo polo fieristico in seguito all’eliminazione del Foro Boario: già, perché se da un lato nella nostra comunità sono già piuttosto carenti spazi di aggregazione, dall’altro una volta eliminati quelli già esistenti non si pensa a rimpiazzarli; o per meglio dire, questo sembrerebbe essere l’intento sino ad ora del nostro Sindaco, Giuseppe Pezzoni.

Sulla stessa linea dei primi due intervistati si schiera una seconda coppia di giovani, Alice e Claudio,  che, al pari dei primi due ragazzi, ammettono di non sapere nulla del progetto maturato in Comune. Mi sembra quasi che l’attuale Giunta comunale cerchi di approvare le proprie misure in tempi quanto più celeri possibile, cosi da evitare proteste di sorta che potrebbero rivelarsi un intralcio non da poco per il nostro primo cittadino. Perché nessuno sa? Perché questa vendita viene taciuta e i cittadini non ne sono a conoscenza? Manco a dirlo, anche quest’ultima coppia descrive Treviglio come una “città morta”, in cui “unico evento è la notte bianca il mercoledì d’estate” (fondamentalmente quindi, un centro animato esclusivamente dal fatto che gli esercizi commerciali rimangano aperti). Inoltre, descrivono come “inutile” il progetto di un nuovo supermercato e di un ennesimo complesso residenziale che dovrebbero sorgere nell’area una volta venduta (e non mi sento di dar loro torto, contando che nella nostra cittadina 800 appartamenti circa sono invenduti e nessuno ha mai lamentato il bisogno di un ulteriore supermarket). Per curiosità chiedo ai due dove preferiscano passare le serate: non mi stupisco di sentire nominare Bergamo o Milano, ma di certo dispiace sempre constatare come Treviglio sprechi le proprie risorse in nome di una superflua cementificazione che, senza dubbio, non giova alla vivibilità di un paese già messo a dura prova da veri e propri esempi di devastazione ambientale (come il PII dell’ex Baslini).

A deplorare l’incessante processo di degrado a cui andiamo incontro è una coppia di coniugi, Roberto e Mirella, che constatano l’assoluta mancanza di iniziative per i giovani nel territorio e restano a propria volta sgomenti di fronte alla notizia della scomparsa di uno spazio che si sarebbe potuto rivelare una carta vincente per la nostra comunità: spettacoli live, eventi di promozione sociale e festività cancellate da quella che loro definiscono “un inutile cementificazione”.

Ma che Treviglio sia scarsamente valorizzata e tutelata lo pensa anche Davide: pur godendo di servizi e di una posizione nettamente migliore di quella dei Comuni limitrofi, è lasciata a sé stessa, privata di vere occasioni in cui alla cittadinanza sia offerta possibilità di partecipazione diretta alla vita comunitaria.

Anche Claudio A. padre di famiglia, lamenta l’insufficienza di strutture per “i giovani e non solo”: una mancanza che un’Amministrazione comunale miope scambia con la necessità (del tutto inesistente) di “nuove aree edificabili”. Sono queste le iniziative che fanno vincere le elezioni? A quanto pare sì, ma a che prezzo? Ed ecco che al posto di un auditorium nel centro cittadino rispunta l’idea di un supermercato dove già anni prima ce n’era uno (qualcuno ha detto ex Upim? ) oppure, perché no, il progetto di vendita di uno spiazzo fino ad ora ad appannaggio della collettività.

Alfredo, che avrebbe voluto insegnare musica ai bambini si è sentito rispondere dal Sindaco di andarsene all’ARCI (in zona Battaglie), posto piccolo e difficilmente raggiungibile per un bambino: viene da chiedersi perché ad una molteplicità di iniziative di questo tipo non si destini uno spazio pubblico, aperto a tutti e in cui possano essere realmente espresse le potenzialità delle persone che fanno parte del tessuto sociale trevigliese. Pregiudicare queste possibilità significa tarpare le ali di tante, troppe persone che potrebbe invece arricchire culturalmente ed umanamente la nostra cittadina nel suo complesso.

Tuttavia, in mezzo a questo coro di dissenso ci sono anche voci ottimiste in merito al futuro del Foro e che sembrano sposare almeno in parte la “causa” sostenuta dal Comune a caccia di soldi: Marina pensa che per i più anziani potrebbe essere utile un nuovo supermercato  e dichiara di aver sentito parlare di “un parco nell’area dell’ex Baslini”: mi piacerebbe poterlo credere ma, visti gli atteggiamenti finora dimostrati da questa Giunta (sempre pronta ad agire “all’ombra” e all’insaputa dei più) non me la sento di essere così ottimista al riguardo. Sarà vero questo progetto? Lascio al tempo e al Sindaco la risposta.

Inoltre, tra i favorevoli al progetto di privatizzazione dell’area c’è un ragazzo extracomunitario, Mor, che ritiene siano più utili negozi che assumano personale che uno spazio vuoto usato qualche volta durante l’anno. Lo spazio, è vero, è usato poco: ma avendolo a disposizione perché non sfruttarlo? Sono tanti  i giovani che vorrebbero a Treviglio nel corso dell’anno qualcosa di diverso da un negozio aperto fino alle 23. Non è chiedere troppo, a detta di chi scrive: sarebbe di certo un uso più lungimirante di ciò di cui disponiamo, e non farebbe male a nessuno. Quindi è necessario uscire dal proprio guscio, cominciare a guardarsi intorno e interessarsi a ciò che ci circonda: ciò che è di tutti va difeso e protetto strenuamente. Sarebbe assurdo lasciare che a decidere per una comunità sia un’amministrazione, sorda ai veri bisogni dei più come troppo spesso accade.

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