Un business plan per Ygea, ma senza sviluppo

farmaciaIn questi giorni si ritorna a parlare per diversi motivi di Ygea, la società delle farmacie comunali. Il primo motivo è perché Ygea si è trasformata da Spa in Srl, ma si tratta di una modifica che tende a rincorrere opportunità e modifiche legislative. Il secondo motivo è la gara per l’assegnazione dell’appalto della gestione del Centro Diurno Integrato, mentre il terzo motivo è la discussione che è avvenuta in Consiglio comunale sul business plan della società Ygea, riguardante la strategia commerciale per i prossimi 3 anni.

Vorrei soffermarmi proprio sul terzo punto, sul business plan della società delle farmacie comunali. Scartabellando nel mio archivio informatico, trovo un’intervista rilasciata dal sindaco Pezzoni a “Il Popolo Cattolico” nel giugno 2012, nella quale affermava: “Rimango dell’idea che le farmacie comunali siano un bene capace di produrre reddito per i Trevigliesi, se ben condotte”. […] “Lo scenario è cambiato oggi, con le liberalizzazioni di Monti, che però danno al Comune la facoltà di aprire una farmacia nella Stazione Centrale ed eventualmente, in centri commerciali di nuova apertura. Intendiamo verificare la possibilità di sfruttare entrambe queste opportunità”.

Dopo queste dichiarazioni ci saremmo aspettati risultati eclatanti negli anni successivi al 2011, visto che in quell’anno l’utile fu di € 817. Ebbene, nel 2012 l’utile fu di € 7.500 (ma senza le componenti straordinarie di carattere fiscale per € 34.000 vi sarebbe stata una perdita di € 27.000), mentre la previsione di fine anno 2013 porterebbe — a detta dell’Amministratore unico, dottoressa Nofroni ! ad un utile “fantasmagorico” di ben € 3.000.

Ma guardiamo alla previsione dei futuri tre anni di Ygea, concentrandoci sul business plan della società, cioè del documento che dovrebbe segnare l’andamento economico, la strategia di vendita e di sviluppo della società. Ebbene il business plan prevede utili pari a € 14.000 per il 2014, € 16.600 nel 2015 e € 21.900 nel 2016.

Utili risicati (non si fanno di certo previsioni in perdita, ci mancherebbe) ma quello che fa più meravigliare è la pochezza della strategia futura della società, che non opera investimenti neppure facendo cenno alle opportunità che il decreto Monti sulle liberalizzazione diede a suo tempo.

In campagna elettorale si diede enfasi ai futuri sviluppi di Ygea, cavalcando la vendita del comparto commerciale delle farmacie (non del comparto sociale) come il male peggiore a fronte di uno sviluppo possibile di Ygea per tornare a fare utili importanti. Ebbene, tutto questo non è successo e le risorse per fare le opere indispensabili alla città sono arrivate solamente dalla alienazione di terreni agricoli e di aree trasformate (o meglio, confezionate ad hoc ai privati) in edificabili.

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