Occhio alla STU “Treviglio futura”

trevigliofuturaIn tempo di “revisione della spesa” il governo Renzi ha annunciato di voler sfoltire e semplificare le Società municipalizzate dalle attuali 8.000 a 1.000 aziende partecipate nel giro di 3 anni.

Giusto per sottrarsi alla mannaia di Renzi, in tutta fretta il Comune di Treviglio, con delibera di Consiglio comunale, ha istituito una municipalizzata in più: una Società di Trasformazione Urbana (STU).

Si tratta di una società che dovrebbe essere a capitale misto pubblico–privato, finalizzata a realizzare interventi di trasformazione urbana: acquisisce preventivamente immobili (edifici e aree) interessati dall’intervento, li trasforma e commercializza.

La particolarità di questa società, che hanno battezzato col nome di “Treviglio futura” — tanto per dire che le ambizioni sono grandi e i limiti alla trasformazione urbana pochi — è che per ora non è altro che un contenitore vuoto. Infatti non si conoscono gli interventi su cui opererà. In Consiglio comunale il Sindaco ha parlato di interventi sull’area ferroviaria, ma in Commissione consigliare si è parlato anche di interporto, Foro boario, zona Fiera e pure di variante sud al PGT. Insomma, tutta la mezzaluna, cioè se non mezza Treviglio, quasi.

Come mai tante opzioni di intervento? Perché lo statuto della società non si pone un limite, un indirizzo ben preciso, non cita gli interventi prescelti, e proprio per questo si dice che la società ha carattere “omnibus”; proprio come un bus che fa salire tutti.

Con lo statuto così come è stato approvato, si apre al privato la possibilità di partecipare a “Treviglio futura” con l’80% del capitale nella gestione dell’urbanistica trevigliese, avendo di fatto tutti i poteri per decidere sul futuro della città. Con il Consiglio comunale che invece, su temi fondamentali per lo sviluppo e la qualità della vita, rischia di essere messo in un angolo.

Dare al privato la maggioranza assoluta in una società in cui potrebbero confluire gli interessi immobiliari della città ci sembra un azzardo ed una contraddizione proprio per chi, come il nostro Sindaco, solo poco tempo fa in Consiglio a gran voce lamentava l’impossibilità di un controllo pubblico nella società partecipata TEAM, quella interessata alla realizzazione della discarica di cemento–amianto alla cava Vailata, e che non demorde da questo progetto.

I dubbi e le perplessità sono tante, perché ora gli interessi urbanistici dei privati sembrano ai minimi termini, ma appena la crisi darà qualche prospettiva siamo certi che spunteranno dal nulla operatori disposti a mettere le mani sulla città. E con la STU non lo faranno da privati cittadini, perché saranno “coperti” da una società pubblico–privata, voluta dalla stessa Amministrazione comunale, con la parte pubblica che, secondo me, non ne avrà il controllo.

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