Inizia la campagna elettorale, a spese nostre

PopCattLa testata giornalistica dovrà “mettere a disposizione dell’Amministrazione comunale i propri mezzi ed i propri giornalisti e collaboratori a vario titolo per la predisposizione di redazionali e comunicati secondo le indicazioni del Sindaco”.
Da dove arriva la citazione? Di primo acchito potremmo pensare ad un intervento autoritario nei confronti di un giornale, cose da podestà di una passata epoca.

E invece no. È un pezzo della delibera n. 182 che la Giunta comunale di Treviglio ha adottato il 17 dicembre scorso con la quale «Il Popolo Cattolico», considerata la sua storia e la sua diffusione, diventa l’informatore comunale ufficiale con l’incarico di pubblicare ogni settimana un inserto di una o più pagine a discrezione dell’Amministrazione per un costo di € 12.000 annui.

Una situazione win–win si direbbe. Vince «Il Popolo Cattolico», che può dare una sistemata ai suoi conti, visto che la crisi e altre ragioni li stanno insidiando; vince il Sindaco, che così avrà un canale di comunicazione diretto con la città.

Ma in realtà stravince solo il secondo perché, diavolo di un Sindaco, è riuscito ad avere una finestra continua, settimana dopo settimana, per dire ai cittadini quel che vuole ad un anno dalle elezioni e soprattutto a costo zero per le sue tasche di (futuro) ricandidato. Ancora una volta, bella mossa!
Tre anni e mezzo senza usare la carta stampata e si sveglia adesso a una manciata di mesi dal 2016?
Per di più ha scelto lui stesso quale giornale usare, senza obbligo di consultare gli altri; guarda caso — ma è sicuramente solo un caso — tutti gli altri qualche critica la stanno muovendo alla sua gestione.

Perde, e a mio avviso molto, «Il Popolo Cattolico». Probabilmente i 12.000 Euro non sono risolutivi per il suo bilancio, ma la sua libertà di esprimere un giudizio indipendente è irrimediabilmente segnata non da una linea editoriale “tranquilla”, ma dall’ossequio che normalmente si riserva ad uno sponsor. Chi farà un articolo critico se questo può mettere in discussione, al limite, l’esistenza del giornale? Come potrà esserci un pezzo in contrasto con l’inserto “comandato”?

«Il Popolo Cattolico» è “il giornale che nasce dalla collaborazione dei lettori”… purché stia bene al Sindaco: dobbiamo pensare questo, nonostante il foglio sia nella storia della nostra città?

Solo un commento finale. «Il Popolo Cattolico» non “viene letto da tutte le oltre 9.000 famiglie di Treviglio”, come è scritto nella delibera della Giunta. Non metto in discussione la sua grande diffusione a Treviglio, ma i numeri citati sono un’ipotesi non una realtà.
E per inciso le caselle di posta a Treviglio sono oltre 11.000, non 9.000; lo sappiamo bene noi de «iTrevigliesi» che, scarpinando, lo distribuiamo a tutti.

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