Pezzonialand e il Pollice delle idee proibite

commodoSi sono presi la briga, nella Giunta Pezzoni e in chi la sostiene, di pagare un manifesto gigante e migliaia di copie di un volantino in quattro facciate su carta patinata per rispondere a modo loro alla proposta che iTrevigliesi hanno fatto su Foro boario, quella che dimostra che Foro boario poteva e può essere una eccezionale opportunità per la città invece di essere un comodo mezzo per intascare 4 milioni di euro, che saranno pure mal spesi.

Un manifestone e migliaia di pieghevoli significano una sola cosa: touché, come dicono i francesi. O come diciamo noi: gli è bruciata. Si sono accorti di aver fatto una cavolata enorme nel vendere Foro boario, non lo possono dire (mai ammettere un errore) e quindi spazzano via ogni suggestione che questa storia potesse andare in modo diverso.
Hanno paura di pagarla cara questa enorme stupidaggine (e siamo gentili) e di rimanere nella memoria di questa città come coloro che l’hanno privata di una opportunità, di un polmone che avrebbe garantito come minimo una diversa qualità della vita in quell’area così affollata di case e di traffic.

Come hanno fatto?

Tanto per cominciare, identificano iTrevigliesi con il PD. Lo devono fare, perché se si deve avere un nemico, meglio un partito che una associazione che stampa da dieci anni un giornale e che da dieci anni segue le vicende amministrative della città. Che, facendo questo, assume posizioni politiche ma non è un partito, tanto che è fatta di soggetti diversi.
Difficile farlo capire a gente che non è abituata a ragionare sulle differenze, ma è così.
Solo tirando in ballo un partito diventa lecito il giochino con il quale Pezzoni e la sua maggioranza rispondono ad ogni larvata proposta o critica che li infastidisca: strumentalizzazione, anzi, per dirla alla trevigliese, strumentalisssasssione. Con almeno sei esse.

Solo tirando un ballo un partito e il sindaco che l’ha preceduto, Pezzoni e i suoi possono ricominciare con la solita solfa: perché non l’hanno fatto loro?
Dimenticando che la domanda reale cui non vogliono rispondere è: perché lo avete venduto, voi, Foro boario?

Chi vi ha preceduto, Giunta Pezzoni, ha tutelato questo spazio lasciandolo ai successori come area destinata per la gran parte a uso pubblico. Se fosse stata rieletta, l’amministrazione che vi ha preceduto avrebbe realizzato un progetto che la mantenesse a uso pubblico. Questo? Un altro? Non fa differenza. Lo avrebbe fatto.
Quest’area è stata consegnata con destinazione pubblica alla Giunta in carica che, fatti i conticini, ha deciso però che la si poteva sacrificare per 4,3 milioni di euro, quasi 1 milione in meno (complimenti!) di quanto la stessa Giunta Pezzoni l’aveva stimata. Non è stata un’idea immediata: l’hanno deciso nel 2012, un anno dopo l’insediamento, perché le “opere di regime”, come le chiama un mio collega in Consiglio comunale, avevano bisogno di soldi.

Quindi la domanda è: perché avete venduto Foro boario?
Non saranno mica testimonianza del vostro amore per la città le quattro foto che sul pieghevole illustrano “il mondo reale della Giunta Pezzoni”: tre fotografie dello stesso progetto (la moltiplication delle immagini della stessa cosa funziona, se uno non legge la didascalia), cioè via del Maglio (chi ha mai detto che non andassero sistemate la roggia e la via?), e una foto dei giardini attrezzati della biblioteca,  con gli alberi secolari che questa Giunta è riuscita a far crescere, si vede, … in 4 anni.

Non c’è nessun progetto irrealizzabile né futuri impossibili.  Esistono invece i progetti che non si vogliono realizzare. L’accordo firmato con Ossidiana, la società di Coop che ha acquistato dalla Giunta Pezzoni l’area di Foro boario, ha tante di quelle clausole che è soggetta, se lo si vuole, a essere rescisso. Senza penali per il Comune (c’è scritto) ma con la sola restituzione dei circa 500.000 euro di caparra.
C’è tempo per tornare indietro. C’è modo per tornare indietro.
E nell’anno dell’Expo (su cui Treviglio con chi la amministra è stata presente come il fantasma Formaggino) si trovano contatti, opportunità, finanziamenti. Quelli europei in prima fila.

Niente è irrealizzabile se lo si vuole.
La prima cosa però è tenersi l’area.
Ma se non lo si vuole, allora si fa la guerra anche alle idee.
Dopo l’Indice dei libri proibiti, andato in disuso, adesso a Pezzonialand hanno inventato il Pollice (verso) delle idee proibite. Quelle altrui.

PS: Grazie comunque per la pubblicità che ci avete regalato stampando sul manifestone e sulle migliaia di volantini la nostra idea progettuale. I trevigliesi, nel senso di cittadini, la apprezzeranno ancora di più. Grazie, grazie, grazie.

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