Ricchi epuloni e francescani scalzi

Manifesti hollywoodiani 3 metri per 6. Manifesti 1 metro per 1,40. A nastro. Città invasa dai faccioni dei candidati di Lega e destre (Imeri) e di centro destra (Pignatelli). Con Molteni (centrosinistra) che si lancia dai suoi pochi manifesti in un inseguimento tardivo.
Manifesti delle liste? Solo quella di Mangano per Treviglio, fotografata con il patron davanti all’ex Upim, a dire “questo l’ho fatto io” (il che è vero un po’ sì e un po’ no).

Ma quanto si sta spendendo per questa campagna elettorale?
L’art. 13 della legge 6 luglio 2012 n.96 fissa dei paletti sia per il candidato sindaco (comma 1: “le spese per la campagna elettorale di ciascun candidato alla carica di sindaco non possono superare l’importo massimo derivante dalla somma della cifra fissa di € 25.000 e della cifra ulteriore pari al prodotto di € 1 per ogni cittadino iscritto nelle liste elettorali comunali”), sia per ciascun candidato consigliere (comma 4: “non possono superare l’importo massimo derivante dalla somma della cifra fissa di euro 5.000 e della cifra ulteriore pari al prodotto di euro 0,05 per ogni cittadino iscritto nelle liste elettorali comunali.”

Vedremo i conti finali, sempre se sarà presentato un rendiconto spese sostenute come l’etica e la trasparenza vorrebbero.
Per ora, a occhio, la disparità di investimento e di disponibilità finanziaria è evidente.

Visibile anche dai gazebo: da chi nemmeno lo ha (Lista Arancio, che ha scelto uno spartano tavolo con sedie ricoperto di tovaglia arancione), a chi ha un gazebo a due piazze e anche tre (Lega, Fratelli d’Italia, Io Treviglio, Mangano).
I 5stelle hanno già dichiarato che non oltrepasseranno 1000 euro di spesa; 2000 euro o poco più preventivano gli Arancio. Sono posizioni etiche di default: si fa solo quanto strettamente necessario per informare e farsi conoscere.
Ben più su le spese di destre e centrodestra tra spot, tv, noleggio sale, manifestoni, rendez vous, aperitivi.

Tra ricchi epuloni e francescani scalzi la differenza in termini di risultati la farà comunque il lavoro (spesso gratuito) dei supporter.
Non sarebbe la prima vota in cui i social, la creatività, l’impegno personale e il passaparola battono la grande finanza.

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