Un’amica con due bimbi piccoli viene a trovarci a Treviglio, con il desiderio di passare del tempo nel verde con i figlioletti e il buon Rocco. Mi arriva il messaggio: “Stiamo arrivando. C’è il sole e possiamo andare al parco con i bambini e Rocco, evviva!”.
Inizio a provare un certo disagio: dove li portiamo? Treviglio si vanta di essere la seconda città della provincia bergamasca dopo il capoluogo, esibisce orgogliosa la propria indipendenza da Milano e Brescia ma, ad oggi, non è in grado di offrire ai quasi 30.000 abitanti un parco degno di tal nome.
Rocco ci guida scodinzolando ai giardinetti di Largo Marinai, ma mi vergogno di essere trevigliese quando vedo l’espressione della mia amica, abituata al “suo” parco pubblico a Bergamo: grandi spazi verdi fruibili, percorso fitness, area cani attrezzata, moltissimi giochi per bambini di diverse fasce d’età, bagni efficienti e chiosco per le merende. Il bimbo di 3 anni, guardando lo scivolo frusto e lo scheletro di dinosauro, mi chiede speranzoso “Ma adesso andiamo al parco bello?”.
Ecco. Dov’è il parco bello?