Il museo della scienza

Mi capita spesso di essere in giro per lavoro o vacanza e — soprattutto all’estero, ma anche in Italia — di vedere cartelli promozionali che indicano castelli, palazzi o musei, che poi alla visita si verificano ben poca cosa.

A Treviglio abbiamo per contro una realtà a mio avviso straordinaria — aggettivo abusato, ma questa volta appropriato — che meriterebbe grandissima visibilità e impegno promozionale e di sostegno.

Un museo di vera eccellenza che però è cresciuto e si è sviluppato soprattutto grazie all’impegno più che encomiabile di due persone (i proff. Vittorio Erbetta e Franco Fassi) e di un manipolo di volontari organizzati nell’Associazione MatExplora.

Ho visto ragazzi partecipare alla realizzazione di esperimenti scientifici, letteralmente affascinati dalla loro riuscita, motivati a scoprire i perché, coinvolti nel bellissimo meccanismo della conquista della conoscenza. So anche del grande favore di cui godono le attività di divulgazione scientifica, rivolte anche ad adulti, organizzate dall’associazione che gestisce il museo.

Tutti immaginiamo che il Comune di Treviglio ponga grande attenzione a questa iniziativa per la sua promozione, per il suo sostegno, per garantirne esistenza e futuro. L’attenzione c’è, ma non è sufficiente. Il Museo scientifico fa parte del Sistema museale della città ed è l’unico a garantire da sempre alle casse comunali una entrata certa perché tutti pagano un biglietto di ingresso: ha una sede, ma tutto è a carico dei volontari, comprese le piccole manutenzioni che una struttura del genere richiede. Il Museo scientifico ExplorAzione è una proposta di eccellenza molto apprezzata dalle scuole, che vi trovano un supporto al rafforzamento della cultura scientifica. Ma cosa potrebbe succedere se i due fondatori dovessero o volessero prendere un po’ di fiato e i loro amici e colleghi volontari rallentassero l’attività di coinvolgimento di studenti e di adulti, famiglie intere che tornano la domenica a vedere e provare quegli esperimenti che hanno interessato e incuriosito i figli?

Io credo che debba essere compito della nuova Amministrazione comunale mettere a fuoco i problemi e formulare un progetto organico di valorizzazione di questa esperienza. Un progetto organico, perché non si tratta di pensare a sostegni assistenziali, ma piuttosto di pensare a come reperire risorse (sponsor, visitatori, rete, TV, etc.) per rendere meno volontaristica (Treviglio non dovrebbe finire mai di ringraziare chi ci ha lavorato finora) e meno precaria la gestione di questo museo, che ci è invidiato addirittura  a livello nazionale.

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