Le preghiere non sporcano

La Giunta di Treviglio ha deliberato (n. 153 del 16/11/2011) che non è opportuno concedere l’utilizzo delle palestre comunali, in orario extrascolastico, per manifestazioni e iniziative che comportino un uso diverso da quello sportivo e ricreativo. E tutti hanno letto chiaramente che la delibera è stata fatta su misura per escludere i momenti di preghiera delle persone di fede musulmana.

E come pensare diversamente se i concerti posso essere fatti, i momenti ricreativi anche, ma le preghiere no?

Le preghiere non sporcano e non fanno rumore più dei concerti e delle feste.

Ma non è solo un problema di rispetto della fede degli altri. C’è un livello a monte che riguarda la possibilità per i cittadini e le loro associazioni di accedere agli spazi pubblici e da cittadino tengo al rispetto di questo principio.

Guardatevi il breve video con Sandro Pertini, Presidente della Repubblica dal 1978 al 1985, che affermava: “Sono pronto a battermi fino al prezzo della mia vita perché tu possa sempre esprimere liberamente il tuo pensiero”. Una concezione alta della cosa pubblica che stentiamo a vedere nella cronaca quotidiana.

Inoltre Treviglio è in una zona che in inverno è fredda e nebbiosa: le palestre sono le uniche possibilità di incontro in uno spazio grande al chiuso. Per le iniziative pubbliche non c’è una spiaggia soleggiata in alternativa. Il buonsenso chiederebbe che tali edifici siano disponibili per tutti i cittadini, certo nel rispetto dell’uso principale al quale sono prioritariamente dedicate ed assicurando un uso corretto.

Anche la “Marcia della pace”, che ogni primo giorno dell’anno percorre le vie di Treviglio, usa la palestra di viale Piave per le testimonianze. Un vero peccato rinunciarci solo perché le riflessioni, come le preghiere, non sono ben accette.

Per assurdo potremmo organizzare un torneo di lancio del martello o del giavellotto in quanto attività sportive o fare la festa di Capodanno stappando spumante (al PalaFacchetti succede da anni con il veglione organizzato dalla Pro Loco) e sparando petardi, ma non stendere due tappeti per meditare o un microfono per ascoltare un pensiero.

La Giunta dice che ci sono state lamentele di residenti ed esponenti del mondo scolastico, ma avete presente dove sono le palestre della zona Nord, di viale Piave, della Grossi? Faccio cambio volentieri con il locale di fronte a casa mia che alle 2 di notte in estate, con le finestre aperte per il caldo, ha ancora gente che sbraita.

Fuori allo scoperto, Giunta Pezzoni. Questa è un’altra delle promesse elettorali da brivido, come piazza Paolo VI sottratta alla socialità, che deve essere mantenuta al di là di qualsiasi ragionevolezza.

Capisco la Lega. Non le è rimasto granché da dare alla sua gente dopo il fallimento del federalismo (pagato in anticipo con concessioni di non poco conto all’ex premier e ai suoi accoliti) e ora è costretta a dare battaglia sulla diversità religiosa (ma chi gliel’ha chiesto?) e a far inseguire e multare gli ambulanti per le vie della città. Alla velocità con cui si muovono le loro idee, rischiano di  trovarsi a difendere da soli il Sacro Romano Impero a 50 anni dal Concilio Vaticano II.

Ma perché il sindaco Pezzoni deve avallare e firmare tutto questo? Ci sarà pure una frizione tra questa decisione e l’essere preside della scuola che si richiama a don Giovanni Bosco!

Popolo della Libertà, battete un colpo almeno voi se ci siete e ce la fate, almeno per rispetto del nome che portate.

A tutti quelli che avessero bisogno di uno spazio pubblico propongo una via d’uscita: create una associazione sportiva così, armati di scarpette ginniche, nessuno vi potrà proibire l’uso della palestra che in un Paese normale avreste senza troppe “menate” da chi evidentemente non è sufficientemente assorbito da problemi seri.

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.