Davvero un confronto senza senso?

Giovedì scorso 29 settembre, sapendo che nel tardo pomeriggio era convocato il Consiglio comunale con al primo punto dell’ordine del giorno la questione riguardante la piazza Paolo VI, mia figlia e io (abitanti in zona Nord) decidiamo di assistere alla seduta del Consiglio.

Prima sorpresa, il Sindaco non era presente al Consiglio comunale perché in gita scolastica con gli studenti dei Salesiani. Essendo costretto a scegliere tra i suoi doveri (pubblici) di Sindaco e quelli (privati) di direttore del Collegio Salesiano, ha dato la precedenza (naturalmente…) a questi ultimi.

Seconda sorpresa, il giovane Vicesindaco, alla richiesta di un confronto pubblico con i cittadini della zona Nord, ha risposto che un simile incontro “Non ha alcun senso“. Evidentemente, da buon leghista, confonde la democrazia rappresentativa e partecipativa con la (pseudo)democrazia plebiscitaria e populista. Loro hanno vinto le elezioni e un punto del loro programma era la riapertura della piazza; ma che cosa impedisce loro di confrontarsi con quelle centinaia di cittadini contrari a questo sciagurato punto del loro programma e soprattutto di spiegarne le ragioni? È molto diverso vincere democraticamente le elezioni, e governare e amministrare democraticamente una città.

Se il dott. Pezzoni e il dott. Imeri vogliono essere Sindaco e Vicesindaco di tutti i Trevigliesi, non basta che dicano che “saranno i compagni di viaggio di noi cittadini” e che “l’ascolto dei cittadini è la priorità del loro programma”, ma devono dimostrarlo con i fatti giorno dopo giorno. Se si ritiene, come pare che il rapporto numerico maggioritario debba sostituire il dialogo e il confronto, come comunità trevigliese ci si dovrebbe indignare.

Vorrei concludere con una terza “sorpresa”: la maggioranza del Consiglio comunale ha bocciato la pubblicazione dei redditi dei consiglieri e degli assessori.
Come mai questo rifiuto di un atto di trasparenza?
Vogliono essere così trasparenti che alla fine non si possa vedere niente?
I nostri liberi professionisti, coltivatori diretti, lavoratori autonomi, hanno qualcosa da nascondere nella loro dichiarazione dei redditi?

Grazie per l’ospitalità.

Emanuela e Arnaldo Dozzi

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