Legga, legga questo volantino, il partito che ha fatto della alterità a tutto, anche alla logica, la cifra della propria specificità. È il manifestino con cui si annuncia la continuazione della scuola di lingua araba che, per il terzo anno consecutivo, è ospite dei locali della scuola media. Traslocata qui dalla Giunta Borghi, in collaborazione con gli organi collegiali della scuola e in accordo con il Comitato di via Vittorio Veneto. Fuoco e fiamme sui giornali di allora, nei bar e nelle conventicole in piazza contro la Giunta Borghi, con invenzioni di sana pianta tipo “ci costa 30.000 euro” (non costa un euro alla collettività, se non per l’ospitalità — cioè luce e riscaldamento — che il Comune dà anche a tante altre associazioni e gruppi). “Minaccia l’identità cristiana” o, variante colta, “è una scuola coranica”. Come dire che imparare il proprio alfabeto minaccia la cristianità.
Adesso la scuola da 30.000 euro, che minaccerebbe l’identità cristiana e sarebbe pure una scuola coranica, la fa anche la Giunta Pezzoni, con la Lega che fischiettando guarda dall’altra parte e di fronte ai suoi elettori padani forever “la fa parènsa de nigòt”.
Siamo contenti che sia stata mantenuta una misura di civiltà, come quella di consentire che ragazzini originari del Maghreb residenti o cittadini di Treviglio sappiano leggere e scrivere la lingua dei loro nonni e cugini, così da non sentirsi immigrati due volte, qui adesso, e pure quando tornano dalle famiglie di origine. Siamo contenti che la nuova Giunta abbia messo nello sgabuzzino le paranoie leghiste e le isterie da battaglia di Lepanto.
Resta un fatto: che agli elettori trevigliesi è stata propinata per anni una cultura dell’intolleranza funzionale ad interessi elettorali dalla quale né l’ex Forza Italia, né l’ex Alleanza Nazionale, tanto meno la Lega, hanno mai preso le distanze. Adesso che governano, si rendono conto che i problemi ci sono e vanno risolti. E che non si può più giocare con le parole. Hanno autorizzato (Giunta Zordan, con Lega e PdL in maggioranza) l’apertura del Centro culturale El Badere in via Veneto, passando sotto silenzio il fatto che sarebbero stati luoghi di preghiera (si scrive Centro culturale e si legge moschea), per farla franca con il loro elettorato alle elezioni del 2006. La Giunta Borghi ha risolto un po’ dei problemi di convivenza che questa autorizzazione ha creato con gli abitanti della via Veneto (regolamentazione dei turni di preghiera il venerdì, controlli della Polizia locale e spostamento della scuola domenicale presso la Grossi, utilizzo di strutture pubbliche per il mese di ramadan). Ma non è la soluzione che reggerà nel tempo. E da lì la struttura va spostata. Dove, visto che Pezzoni ha cancellato dal PGT l’area (periferica) destinata a usi religiosi (di tutte le religioni)?
Intanto nessuno fiata più. Niente polemiche sui giornali e nei bar non se ne parla più. La Giunta Pezzoni è filo–islamica come la Giunta Borghi perché fa (giustamente: pregare è un diritto) le stesse cose. Per il ramadan la Giunta Pezzoni ha consentito l’uso di una palestra pubblica; la moschea di via Veneto va avanti, la scuola (giustamente) continua. E poi nelle graduatorie per le case popolari, gli extracomunitari anche con la Giunta Pezzoni hanno la casa se alla casa hanno diritto secondo le leggi regionali. Chi ha diritto agli aiuti sociali li riceve, che sia o no extracomunitario. Eccetera eccetera. Tutto come prima. Solo che sono sparite polemiche e proteste. Non serve più gridare “Al lupo, al lupo”, perché adesso Lega, AN e PdL sono nella stanza dei bottoni. E sono anche un po’ più pelosi. Sarà un caso?