Per noi vale la pena

“Avvertiamo quotidianamente i limiti della nostra realtà sociale, confrontandoci con la condizione di quanti vivono in gravi ristrettezze, con le ansie e le incertezze dei giovani nella difficile ricerca di una prospettiva di lavoro. E insieme avvertiamo i limiti del nostro vivere civile, confrontandoci con l’emergenza della condizione disumana delle carceri e dei carcerati, o con quella del dissesto idrogeologico che espone a ricorrenti disastri il nostro territorio, o con quella di una crescente presenza di immigrati, con i loro bambini, che restano stranieri senza potersi, nei modi giusti, pienamente integrare.
Ci si pongono dunque acute necessità di scelte immediate e di visioni lungimiranti. Occorre una nuova “forza motivante” perché si sprigioni e operi la volontà collettiva indispensabile; occorrono coraggio civile e sguardo rivolto “con speranza fondata verso il futuro”.

Fin qui Giorgio Napolitano nel suo discorso di fine anno. Ma per noi cosa vuol dire?

Innanzitutto aprire gli occhi e vedere il bene che c’è.

C’è gente che fa doposcuola ai ragazzini del quartiere e lo fa gratis, c’è chi tiene agganciate le famiglie del campo nomadi e lo fa gratis. E se tutti questi lo fanno non perché hanno del tempo da impiegare ma perché hanno rispetto delle persone che gli camminano a fianco e non riescono a girare la testa dall’altra parte vedendo piegata la dignità delle persone, allora anche chi si impegna politicamente lo può fare gratis in ragione dello stesso rispetto per la vita delle persone.

E anche noi possiamo fare questa piccola cosa che è un sito o un giornale, gratuitamente. E dovremmo fare di più “per quanti vivono in gravi ristrettezze” come dice il Presidente della Repubblica.

Persi nei rivoli delle varie questioni (da fine estate ad oggi abbiamo prodotto un centinaio di articoli su questioni locali e nazionali sempre pubblicati su questo sito) non vogliamo perdere il filo e così ci richiamiamo ogni tanto al senso ultimo del nostro fare: tutti devono poter camminare senza restare indietro e se questo dovesse succedere il nostro occhio deve allenarsi a curare la coda del gruppo. Su questa si misura la qualità del nostro convivere. È la coda che rende stabile il volo degli aquiloni.

Poi tentare un giudizio sereno su ciò che accade.

La sezione locale della Lega Nord ha espresso solidarietà al titolare della macelleria di via Sangalli, ma il comportamento di cui è rimasto vittima il negoziante è figlio legittimo dell’ideologia leghista.

La questione sul tappeto non è quanto ha fatto Antonino Verduci per difendere il suo lavoro, ma dove porta questo spargere l’idea che il giudizio sulle persone dipenda dal luogo dove sono nate. Prima i terroni, poi i Marocchini, a seguire gli Albanesi. Se la Lega non stesse implodendo, anche i marziani, pur verdi-Padania, andrebbero all’indice in futuro.

Se riusciamo proviamo anche a lanciare la sguardo più in là.

L’Istat prevede che nel 2061 un italiano su quattro sarà di origine extracomunitaria e non appare inutile il richiamo del Quirinale a “visioni lungimiranti” per una convivenza buona. Ma qualcuno riesce a dirci quanti saranno quelli che gireranno con una Porsche Cayenne denunciando un reddito di 20.000€ all’anno? O quanti saranno gli anziani in grosse difficoltà economiche avendo ristretto la copertura dello stato sociale?

Mi sembrano dati più utili a misurare l’andamento di una società e ad attrezzarsi per tempo per evitare che i soliti furbi vivano sulle spalle dei molti onesti e sprovveduti che sostengono ‘la baracca’.

Per noi vale la pena… ripartire dal fondo.

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