Se 100 gio-o-rni vi sembran po-o-chi, provate voi a dichiarar…

E scoprire-e-te la differe-e-nza tra il dichiarare e il non dichiarar

Pensa un po’ come siamo ridotti: adesso la rivoluzione è far dire ai politici se pagano le tasse!

Tra le cose da ascrivere ai primi 100 giorni di Mario Monti ce n’è una che è sicuramente piaciuta: sono stati pubblicati online i redditi e le proprietà di premier, ministri e sottosegretari. Tutti. Giusto per dire che chi governa possiede X e, se lo possiede, paga Y di tasse. La cosa ha avuto grande successo di pubblico, tanto che il sito del Ministero è andato in tilt per la quantità enorme di contatti. E ha grande successo di critica in un Paese in cui la trasparenza degli uomini pubblici spesso si limita a quella dei vetri dei loro attici puliti con Vetril.

Grande interesse sicuramente è venuto dal soddisfare la curiosità pruriginosa e magari l’invidia dei cittadini, ma il grande valore etico della scelta è dimostrare che chi amministra rispetta la legge e paga le tasse. Guadagni pure l’uomo di governo quel che il merito, la fortuna, il suo lavoro, mettiamoci anche le conoscenze e la nascita con la camicia, gli consentono di guadagnare. Buon per lui se in questo Paese le differenze tra i redditi continuano ad essere assurdamente abissali. Ma che almeno ci paghi le tasse come tutti coloro che le tasse le pagano fino all’ultimo euro.

Il sindaco Pezzoni ha avuto ad oggi 150 giorni di tempo per attuare la mozione votata il 30 settembre 2010 che lo impegna a rendere pubblici i redditi degli amministratori comunali (assessori e consiglieri in primis). Monti ha detto: ragazzi, fuori i 730, i 740, gli Unico di tutti, nessuno escluso. La trasparenza è un dovere.

A Treviglio, invece, PdL e Lega con questa mozione hanno impegnato solo “i Consiglieri comunali e gli amministratori pubblici che lo desiderano” (testuale). Tra i tanti desideri che si possono leggere negli occhi dei consiglieri comunali – penserete voi – ci sarà anche questo desiderio? Il desiderio di dire ai propri cittadini: guarda, io sono come te. Pago le tasse su quel che guadagno. Guadagno di più, pago di più. Guadagno di meno, pago di meno. Ci sarà questa smania? E in quanti ci sarà?

Dopo 150 giorni, ci teniamo tutte quante le nostre domande e i nostri dubbi sui desideri, perché l’elenco di consiglieri e amministratori pubblici trevigliesi con a lato il reddito, oppure la dicitura “non pervenuto” come per le temperature al meteo, ancora non c’è. Da nessuna parte.

Per la cronaca, la dichiarazione dei redditi della sottoscritta insieme con quelle di Ariella Borghi, Francesco Lingiardi e Simona Bussini sono depositate in Comune da un bel pezzo. Gli faranno almeno la polvere, anche senza Vetril?

Rispondi

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.