Il deserto nella città

La sosta nel parcheggio di piazza del mercato è da qualche giorno completamente a pagamento. Strisce azzurre ovunque, risultato: IL DESERTO. Un parcheggio quasi completamente vuoto.

Da sempre siamo favorevoli a una città dove le automobili rimangano fuori dal centro, e dove sia favorita la mobilità delle bici e dei pedoni. E tutte le iniziative che portano in questa direzione sono bene accolte ovviamente se appartengono a un progetto globale che tenga conto dei molteplici aspetti che la cosa implica: viabilità, ambiente, bilancio, urbanistica.

Ma questo provvedimento proprio non ci convince.

Il precedente parcheggio a pagamento già funzionante, quello all’interno del mercato coperto, era pressoché vuoto tutto il giorno, tanto da assicurare la sosta a chiunque ne avesse bisogno in ogni momento.

Se si voleva promuovere la sosta breve ed evitare assolutamente il parcheggio per l’intero arco della giornata perché prevedere la possibilità di un abbonamento, tra l’altro alquanto oneroso? O il parcheggio è dedicato alla sosta breve o alla sosta lunga, altrimenti sembra solo uno strumento per fare cassa.

E’ vero, per chi lavora in centro c’è il parcheggio del cimitero-piscina, ma è pur vero, come dicono molti degli interessati sui giornali locali, che questo è occupato per un paio di mesi all’anno dai mezzi dei giostrai, ed è comunque piuttosto fuori mano.

Inoltre. Che utilità c’è nel lasciare un’area completamente sgombra? Non è che il traffico è diminuito, si è semplicemente spostato in altre parti della città. Sicuramente è venuto meno un servizio al cittadino.

E infine. Attraverso il piazzale ora vuoto transitano automobili, anche a velocità sostenuta, che lo utilizzano come raccordo tra la via Crivelli e la via Diaz.

Non è facile, come dicevamo sopra, conciliare le esigenze di mobilità, ambiente, servizi al cittadino, soprattutto se si prendono provvedimenti slegati fra loro, senza affrontare il problema nella sua interezza.

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