Autostrada bergamasca: tutti i comuni discutono tranne il nostro.

La cronaca ci racconta che sul ruolo e il tracciato dell’Autostrada bergamasca (ex IPB) c’è stato un gran discutere nei comuni interessati, spaccati tra il sì e il no. Il Presidente della Provincia Ettore Pirovano ha forzato i tempi, costringendo i comuni a esprimersi entro 40 giorni e i Comuni schierati per il sì, come il nostro, sono sottostati al ricatto.

Con una differenza: Treviglio, contrariamente agli altri comuni, ha espresso il suo parere positivo senza discutere dell’argomento in Consiglio comunale e senza fare alcun incontro con i cittadini. Un incontro dovuto, almeno per illustrare il tracciato, le varianti ottenute e le ragioni del sì.

Lo ha fatto senza attenersi alla raccomandazione del Consiglio Comunale che, in occasione di una mozione presentata dalla minoranza nel novembre 2011, chiedeva di esprimersi favorevolmente solo se ci fosse stata la sicurezza che per i residenti trevigliesi, da casello a casello della bretella, non ci fosse il pedaggio da pagare. O che almeno, se pedaggio doveva esserci, che le entrate rimanessero sul territorio, cioè fossero destinate alla riqualificazione della viabilità esistente (SP 525, SP 42).

Ora pare certo che il pedaggio ci sarà. Con un problema in più per Treviglio. Il tratto trevigliese della Autostrada Bergamasca si sovrappone alla tanto attesa Tangenziale Ovest: il pedaggio disincentiverà dall’uso della autostrada/tangenziale, con tanti saluti alla speranza di vedere tutto il traffico di passaggio andarsene dalla zona Nord della città perché non avrà convenienza ad utilizzare un percorso a pagamento .

Il nostro Comune, che dice di essere la capitale della Bassa bergamasca, il crocevia della Pianura, ha di fatto abdicato ad un ruolo di riferimento per costruire una posizione unitaria delle Amministrazioni comunali coinvolti dal tracciato. Ha subìto il ricatto del Presidente della Provincia di decidere presto e subito ed ha scelto, senza alcuna solidarietà con i Comuni che saranno maggiormente compromessi sul piano urbanistico e ambientale, i cosiddetti comuni del no, di esprimere parere favorevole per un’infrastruttura che occuperà una superficie di 1.441.000 metri quadri a fronte di interventi di compensazione per soli 167.698 metri quadri.

Su pedaggio e compensazioni ambientali Treviglio avrebbe potuto fare richieste preventive più pressanti. Invece ha accettato che ogni decisione in proposito venisse rimandata nel tempo. Di fatto dai verbali delle conferenze dei servizi emerge che nulla di nuovo ci sarà.

Nel frattempo è nata “Cambiamola!”, il comitato del no a questo tracciato e funzione dell’Autostrada Bergamasca che fa forti pressioni sulle istituzioni e genera fermento nei territori e tra i territori, a dimostrazione della perduta possibilità del Comune di Treviglio di esercitare il suo ruolo di composizione delle esigenze dei vari comuni.

La rinuncia a questa funzione di mediazione sarà uno dei fattori che ritarderà l’avvio della infrastruttura, che pure è ritenuta da tutti i sindaci opera utile per la viabilità locale. La fretta non ha consentito né di valutare la possibilità di trasformare la tipologia autostradale con una categoria di infrastruttura più funzionale alle esigenze di viabilità dei nostri territori, né di far fronte a numerose lacune e criticità lasciate sul tavolo.

Questa fretta e questa superficialità potremmo pagarla cara, perché Treviglio ha bisogno di una circonvallazione ovest su cui si innesti il traffico proveniente da nord e che decongestioni il traffico cittadino, anche restituendo a Via Ada Negri, attualmente a senso unico con gravi disagi per molti residenti nella zona, il più funzionale e logico doppio senso di marcia.

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Segnaliamo a questo proposito l’Assemblea “AUTOSTRADA TREVIGLIO-BERGAMO. PARLIAMONE!” del prossimo mercoledì 30 maggio alle ore 21 presso Aula Melograno “Cassa Rurale” a Treviglio, per iniziativa del Comitato Civico Intercomunale Cambiamola!

282_Assemblea_Cambiamola

 

 

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