Il diritto di presentare emendamenti sul PGT: segnalazione al Prefetto

Il nuovo Regolamento di funzionamento del Consiglio comunale approvato dalla maggioranza Lega–PdL ed ora in vigore ha ridotto, come abbiamo avuto modo di sottolineare in aula e fuori, i diritti democratici dei consiglieri, limita la libertà d’espressione degli eletti e pone ristrettezze alla possibilità di un dibattito libero e dialettico tra consiglieri di minoranza e di maggioranza e tra consiglieri e Giunta.

Il top del peggio, a nostro avviso, è l’art. 57 comma 9, secondo il quale i Consiglieri non possono presentare emendamenti in sede di discussione del Piano di Governo del Territorio.

Lo riteniamo un atto di dubbia legittimità in quanto l’art. 42, comma 2, lettera b, del Testo Unico degli Enti Locali (TUEL)  e l’art. 13.1 della Legge regionale 12/2005 prevedono entrambi che gli atti di PGT siano adottati ed approvati dal Consiglio comunale. Senza contare che anche l’art. 17/e del nostro Statuto cita tra le competenze del Consiglio quella di deliberare piani territoriali e urbanistici. Al di là dei tecnicismi, sono norme di legge che riconoscono ai rappresentanti eletti dai cittadini la competenza in una materia delicatissima, una materia su cui aumentare e non diminuire l’attenzione, la vigilanza, il controllo.

Dipenderà infatti proprio anche dalla programmazione territoriale (resta da pianificare tutta la zona a sud della Stazione Centrale) la possibilità di Treviglio di diventare l’area più attrattiva della bergamasca, anzi della Lombardia e forse più, senza per questo divenire spazio di speculazioni economiche che comprometterebbero definitivamente la già critica situazione ambientale della Bassa Bergamasca.

L’Amministrazione Pezzoni sembra non aver bisogno a questo scopo neanche dei consiglieri comunali. Come ha fatto finora con il PGT rispetto alla città consolidata, non consulta nessuno e tira dritto.

Il Segretario comunale, dr. Antonio Sebastiano Purcaro, da noi interpellato sulla legittimità di tale esproprio di competenza, ci ha risposto che:

  1. la modifica al regolamento introduce una deroga alla norma generale. Ogni deroga va esaminata “innanzitutto con la lente della “logicità”. Ciò che è “illogico” è per definizione “illegittimo” e viceversa”;
  2. la complessità del PGT consiglia “di sottoporre all’esame dell’assemblea l’adozione in blocco, essendo difficile incidere su parti dello stesso senza ripercussioni sul tutto”;
  3. l’iter di approvazione del PGT prevede già “al suo interno la fase delle osservazioni, attraverso la quale è possibile per i cittadini singoli od associati […] presentare proposte di modifica che, se pertinenti, devono essere necessariamente esaminate dal Consiglio.

Queste risposte  hanno aumentato i nostri dubbi.

Il Segretario comunale ammette infatti che la norma stabilita dall’art. 57.9  del Regolamento è in contrasto con il TUEL e la Legge regionale 12/2005 negli articoli già citati, ma dice che è possibile una deroga, di cui non spiega le ragioni giuridiche. Riteniamo infatti del tutto opinabile l’affermazione che “ciò che è illogico è per definizione illegittimo e viceversa”: ci sono molte norme illogiche che non per questo sono illegittime (vedi quelle sulle imposte). Se anche si condividesse tale affermazione e se essa valesse, non è affatto logico che il cittadino abbia maggiori poteri del consigliere comunale su una materia che è affidata alle decisioni del Consiglio comunale. E non è affatto logico che quindi i consiglieri comunali siano costretti a presentare una proposta di modifica in qualità di cittadini, non potendola presentare come consiglieri su una materia su cui pure devono, per legge,  votare.

Per tutte queste ragioni abbiamo inviato una segnalazione al Prefetto di Bergamo, dr. Camillo Andreana, al fine di dirimere la questione. Il nostro obiettivo è quello di garantire ai consiglieri comunali la chiara consapevolezza delle loro prerogative/competenze su un ambito deliberativo di fondamentale importanza e di estrema delicatezza per la programmazione del territorio.

Ariella Borghi, anche a nome dei consiglieri PD e ABS

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