Quest’anno la CFL fa quarant’anni e, per chi non lo sapesse, la Cooperativa Famiglie Lavoratori di viale Piave 43 a Treviglio è la più numerosa (oltre 4000 soci) realtà sociale ed economica di Treviglio e territorio. Nel suo statuto, appena riscritto per affiancare la mutualità sociale a quella di consumo, si dice che la cooperativa segue i principi della mutualità previsti dall’art. 45 della Costituzione, e che si ispira ai principi dell’Alleanza Cooperativa Internazionale; il suo scopo è l’educazione al consumo per perseguire scopi generali di promozione umana e non solo la mera convenienza economica dei suoi aderenti. Da sempre il suo motto è consumare meno, consumare meglio (di recente ripreso anche dalla Coop, copioni!).
In questa importante ricorrenza CFL intende riportare al centro e all’attenzione di tutti, soci e cittadini, le tematiche della cooperazione e del mutualismo e naturalmente del consumo critico.
Lo farà con due eventi: un seminario a Bergamo il 26 e il 27 ottobre all’interno della manifestazione mensile “mercato agricolo e non solo” (Cittadinanza sostenibile e Mercato & Cittadinanza) intitolato Le cooperative di consumo e il mutualismo nel nostro territorio; ed un convegno a Treviglio il 17 novembre.
Il seminario di Bergamo si propone di esplorare il mutualismo o, meglio, “il ritorno del mutualismo” nelle sue forme più attuali.
Il convegno di novembre, organizzato con la Cassa rurale di Treviglio, è intitolato “Dal mutualismo al cooperativismo, al nuovo mutualismo. Innovazione nelle reti cooperative in risposta ai bisogni emergenti”.
L’evento si propone di esplorare la storia del movimento cooperativo alla luce delle nuove forme di aggregazione di tipo solidaristico/mutualistica e delle nuove esigenze presentate dalla crisi. Sarà l’occasione di ragionare con le altre cooperative del nostro territorio sull’opportunità di costruire insieme un progetto che metta al centro i bisogni del socio/cittadino. Perché non dar vita ad una rete capace di offrire un’offerta coordinata e organica volta a risolvere i problemi della persona nel vero interesse del singolo e in quello della società tutta? Perché non recuperare la funzione del movimento cooperativo di produttore di benessere sociale e non meramente economico?
Siete tutti invitati.
Lucia Profumo