I leghisti nostrani dovrebbero fare la loro festa a Treviglio in punta di piedi visto che si stanno vendendo l’area pubblica dove in questi giorni distribuiscono salamelle./p>
Il loro ex-ministro Roberto Calderoli dovrebbe stare nascosto da quando si è fatto promotore della legge elettorale chiamata Porcellum, e da lui stesso definita “porcata”, che tanti guai ci ha consegnato compreso quello di averci tolto la possibilità di esprimere la preferenza sulla scheda elettorale.
Invece no.
Calderoli alla festa locale della Lega rilancia la sua classe innata (che certo ha in comune con l’altra stella della Lega Mario Borghezio) e, riferendosi al ministro Cecile Kyenge, dice: “Quando la vedo non posso non pensare a un orango”.
Ora, tralasciando la nostra naturale tendenza a fare lunghi articoli per speculare sulle ragioni e sul merito, potremmo fare diverse considerazioni sull’uomo più rappresentativo della Lega bergamasca:
- di carattere estetico: non ti sei mai visto allo specchio?
- di carattere motorio: ma hai mai visto come ti muovi?
- di carattere neurologico: hai mai pesato la quantità di segatura “grana grossa” nel tuo cervello?
Ma marchiamo la nostra differenza e, senza ripetere cose già dette in queste ore, aggiungiamo alcune considerazioni chiamando in causa chi lo stava ascoltando:
- quanti hanno condiviso le parole e la battuta grezza del loro leader?
- quanti hanno solo ridacchiato?
- quanti sono rimasti almeno perplessi?
- quanti hanno pensato che un conto è manifestare un’idea diversa e un’altro è l’oltraggio personale?
I politici non saranno mai migliori della gente se nella gente non ci sarà la capacità e la forza di indignarsi per le parole gravemente fuori posto e gratuitamente offensive verso altre persone. Soprattutto se pronunciate da un Vicepresidente del Senato. A maggior ragione se vengono da uno che da più di 20 anni staziona a Roma combinando solo disastri. Altro che “Roma ladrona”.
Dalla festa e dalla gente della Lega poteva venire una grande lezione con un bel fischio corale per marcare il limite della decenza. Non è venuta. Un motivo ci sarà.