Sono pienamente in accordo con quanto ha sostenuto nei giorni scorsi Carlo Mancino del Coordinamento contro la discarica d’amianto: “Tra ricorsi incrociati e contraddizioni, l’iter autorizzativo procede tortuosamente, ristagnando e ripartendo ogni volta in maniera più incomprensibile, mentre l’opinione pubblica è sempre più confusa e non riesce a spiegarsi perché, nonostante tutti siano contrari, l’iter vada avanti comunque”.
C’è una confusione nel processo in sé e una cortina fumogena creata per distrarre da quello che appare sempre più un destino segnato: la discarica è alle porte.
Prima ci hanno fatto credere che il problema fosse nelle Amministrazioni precedenti.
Per mesi la ex giunta Borghi è stata sotto attacco per cose che non aveva né fatto né pensato. Poi ci ha pensato Giorgio Zordan ad assumersi la responsabilità del via libera nel 2002 ad una discarica (domandate a Francesco Giussani della Lega da che parte stava in quel Consiglio comunale!) e a ritenere fattibile ora lo smaltimento lì dell’amianto non previsto a suo tempo.
Ma per quanto la ricostruzione dei fatti sia importante non ci aiuta ad affrontare in modo decisivo lo stop alla discarica.
Poi Forza Italia, Lega Nord e NCD ci hanno “intortato” con un manifesto–vignetta su una seduta del Consiglio comunale. Ci hanno “simpaticamente” detto che le opposizioni avevano lasciato l’aula anziché votare contro la discarica, dimenticandosi di aggiungere che si erano semplicemente allontanati dal fumo di inutili provvedimenti come la cessione di quote SABB senza esprimere un valore di riferimento, una variante urbanistica che nulla può contro dei provvedimenti sovraordinati regionali…
Se lor signori si divertono con barzellette e vignette, procedano pure, ma sappiano che anche questo non ci aiutano a fermare la discarica.
La via dei cavilli Team–Regione–Comune sta segnando il suo tempo. Serve una forte iniziativa politica (nel senso di una pressione a favore della città) che attendiamo da tempo. Mettendo tutto il peso di una città di 30.000 abitanti. Facciano il piacere di dare gambe a quanto promesso in campagna elettorale, millantando la potenza della loro catena di comando.
Conta chi non ha fatto tutto quel che poteva, non la capacità di distrarre.
Sarà una mia impressione campata sul niente, ma sento uno strano ticchettio che annuncia pioggia torrenziale e disastri.
Gli interessi sono troppo alti perché il “lato oscuro della forza” molli la presa. Occhi aperti.