Per il Sindaco di Treviglio le politiche ambientali vanno realizzate in proprio, ciascun Comune nei suoi territori, con i suoi mezzi e con i suoi soldi.
Con atto unilaterale e antidemocratico, Pezzoni esce dal PLIS (Parco Locale di Interesse Sovraccomunale”, “tradendo” il Consiglio comunale che l’ha ufficialmente impegnato a rifondare il Parco della Gera d’Adda e i Sindaci facenti parte del PLIS, tutti decisi a rilanciare l’esperienza che, effettivamente, ha battuto un po’ il passo.
Il primo cittadino trevigliese non mostra alcun apprezzamento per i contributi avuti, tramite il PLIS, da Regione e Provincia (l’ultimo di € 62.950 a favore di Casirate d’Adda a fine dicembre 2013) e, rispetto alle difficoltà della gestione unitaria del Parco, non si assume alcuna responsabilità.
A suo avviso la “inerzia”, la “sostanziale inattività”, il “silenzio” dei colleghi dei piccoli Comuni, gli ostacoli da loro posti alla sua iniziativa e intraprendenza, hanno portato al fallimento dell’esperienza, per cui sbatte la porta e chiede al Comune capofila, Fara Gera d’Adda, la restituzione di € 50.000, da impiegare esclusivamente a beneficio dell’area cittadina.
Purtroppo a restare al palo per l’incapacità della Giunta trevigliese di fare rete, di diventare riferimento e guida per i Comuni circostanti, di diventare capitale della Bassa Bergamasca, è l’obiettivo “alto”, che la Convenzione del 2008 si è data, di lavorare per la tutela di una parte del nostro territorio, in nome di un bene più esteso e più grande, che ne travalichi i confini e di cui possa godere una comunità ampia e le sue future generazioni.
Parliamo della difesa e della valorizzazione dell’ambiente, del paesaggio, del reticolo idrico, dell’attività agricola di un vasto territorio che, come parco, potrebbe diventare spazio ricreativo e socializzante per i suoi abitanti, ma anche risorsa straordinaria per la mitigazione dell’impatto ambientale aggressivo che la realizzazione delle nuove infrastrutture sta producendo ed i cui effetti sono sotto gli occhi di tutti.
Fa la voce grossa il sindaco Pezzoni, ma all’unisono i suoi colleghi del PLIS smontano tutte le sue affermazioni.
Basti dire che il Sindaco di Fara chiarisce di non aver mai voluto gestire a tutti i costi il PLIS e quello di Casirate dichiara che Il Comune di Treviglio non ha mai chiesto di diventare capofila, anzi, ha messo paletti e fatto ostruzionismo.
Basti citare, per sintetizzare le affermazioni di molti, il parere del primo cittadino di Ciserano: “Crediamo in questo progetto e a dimostrarlo è l’ampliamento dell’area sul nostro territorio inserita nel Parco: nel PGT abbiamo tutelato ulteriori 49 ettari. Se Treviglio dovesse uscire, sarebbe bene continuare nel progetto di tutela ambientale, all’interno del PLIS o in alternativa nel Parco Adda Nord”.
I Sindaci dei piccoli Comuni pensano quindi “in grande”, guardano avanti, ritengono che l’esperienza non vada lasciata morire e che si debba rivisitare il piano del PLIS o avviare un altro progetto comune sul nostro territorio, il che può anche significare l’adesione ad una grande realtà come quella del Parco Adda Nord.
Il Sindaco di un grande Comune, al contrario, pensa “in piccolo”, ha lo sguardo corto, si chiude a riccio, è per una politica miope di frammentazione, pensa a interessi localistici, che fanno sprecare risorse economiche e ambientali, non mostra alcun interesse a fare sistema per costruire una efficace difesa rispetto alle forze economiche che, nell’approccio all’uso del territorio, hanno una visione “predatoria”. E ciò è preoccupante.
Spiace che il Sindaco di una città tenace, che difficilmente si arrende, di fatto capitoli e abbassi le armi.
Come tanti in questi ultimi tempi, anche noi lo invitiamo a cambiare passo e sollecitiamo tutte le forze politiche, ambientaliste, economiche, socio–culturali a fare quadrato per sollecitare scelte che riportino Treviglio in primo piano in un progetto ambientale sovralocale.
“L’unione fa la forza”, il mondo ambientalista e tutte le forze che saggiamente ritengono di non poter perdere questa opportunità, diano prova di saper concretizzare questo detto popolare e si impegnino, uniti, per salvare il PLIS.