Il segretario della Lega e Vicesindaco Juri Imeri rimprovera (Corriere Bergamo del 6 giugno) la Fondazione Portaluppi che ospita a Treviglio 15 profughi accolti in base alle richieste della Prefettura.
Imeri è il vice di un Sindaco che non solo non ha dato mai la minima disponibilità all’accoglienza dei profughi, ma neppure si è mai presentato di persona (ha mandato un assessore) agli incontri con i sindaci convocati dal Prefetto.
È uno stile di comportamento. Chi non fa nulla rimprovera aspramente chi fa qualcosa.
Ma chi è questo qualcuno che fa qualcosa?
La Fondazione Portaluppi è una associazione che ha nel suo statuto questo articolo: “La Fondazione non ha scopo di lucro e persegue esclusivamente finalità di solidarietà sociale in favore dei minori e delle famiglie in difficoltà, ispirandosi alla visione cristiana della persona e della famiglia”. La presiede don Giovanni Buga, parroco di San Martino e S. Maria Assunta.
La Fondazione compie un’opera meritoria: ha già dato la disponibilità ad ospitare a Roncobello in una casa di sua proprietà 45 profughi. Roncobello ha circa 300 abitanti. I profughi rappresentano quindi il 15% della popolazione residente. A Roncobello è nata un’esperienza di collaborazione con i rifugiati, i quali fanno volontariato evitando così la noia improduttiva e deprimente del non avere nulla da fare e compensando la comunità che li ospita con lavori socialmente utili. Un’esperienza a cui guardano molti per il suo valore esemplare.
Ora la Fondazione Portaluppi ha deciso di accogliere a Treviglio in via Casnida 15 profughi. Treviglio ha circa 30.000 abitanti, più o meno 29.700 abitanti più di Roncobello. In pratica, i profughi rappresentano lo 0,05% dei residenti. Questo è un problema per i nostri amministratori comunali?
Da quando un’Amministrazione pubblica si permette di rimproverare il volontariato sociale che fa il suo mestiere, come da statuto? E di rimproverare la Parrocchia che fa quanto sta scritto nei principi e nei valori che rappresenta?
Il demerito della Fondazione Portaluppi sarebbe questo: secondo quanto dichiarato dal segretario della Lega e vicesindaco Imeri, la Fondazione avrebbe rifiutato di mettere a disposizione del Comune alloggi per gli sfrattati. Scriviamo avrebbe, perché non risulta proprio da nessuna parte una cosa del genere.
Imeri dimentica fra l’altro che l’Amministrazione di cui fa parte ha venduto (finora) 30 appartamenti comunali. Non poteva tenerli questi appartamenti e accoglierci gli sfrattati? Non potrebbe questa Amministrazione comunale apprezzare pubblicamente chi fa volontariato sociale senza preclusioni, come fa la Fondazione Portaluppi, e magari seguirne l’esempio?
Il segretario della Lega Imeri, che appena può si proclama (demo)cristiano nel cuore e nella testa, probabilmente ha scambiato la croce cristiana con quella celtica.
Assessore, sono diverse. E non solo nella forma.
I gruppi consiliari PD e ABS