Il Presidente regionale della Croce Rossa Italiana della Lombardia, Antonio Arosio, e il Commissario della Standing Commission della Federazione Internazionale della Croce Rossa di Ginevra, dott. Massimo Barra, sono intervenuti il 17 settembre scorso, nell’ambito della 19ª Giornata di studio sul Diritto Internazionale Umanitario, al side event “La sfida umanitaria delle migrazioni, gli aspetti giuridici e le dinamiche transnazionali”, un evento fortemente voluto dal Presidente del Comitato CRI di Caravaggio, Gianfranco Donati, nell’ambito delle celebrazioni per la Giornata mondiale del Rifugiato indetta dalle Nazioni Unite #WithRefugees.
“Il mio auspicio è che questo importante incontro — ha dichiarato Donati — possa rappresentare un decisivo passo verso un ripensamento delle politiche migratorie al fine di assicurare un più efficace intervento alle accresciute esigenze dei più vulnerabili, alle quali abbiamo il dovere di rispondere”.
Dopo il saluto delle autorità, la dottoressa Anna Laura Bigatti, Delegata Area 4 del Comitato caravaggino, ha introdotto il tema dedicato a verificare l’attualità delle norme del diritto internazionale umanitario in un quadro mondiale dove i conflitti hanno assunto connotati molto diversi da quelli che indussero, dopo gli ultimi grandi conflitti, alla codificazione delle regole umanitarie della guerra.
Ha aperto le relazioni la professoressa Alessandra Lang, docente di Scienze Politiche all’Università degli Studi di Milano, che ha messo in risalto la funzione della diffusione e della formazione nel diritto umanitario. La professoressa, ha svolto un articolato e approfondito intervento, notando come, la diffusione e la formazione nel diritto internazionale umanitario, appaiano essenziali dinnanzi alla complessità degli attuali conflitti, spesso a bassa intensità, ma connotati da una elevata esposizione dei civili, in situazioni ibride al limite tra la pace e la guerra, dove spesso gli interventi militari si concretizzano in azioni di pace.
È stata quindi la volta del professor Tullio Scovazzi, ordinario di Giurisprudenza e istituzioni internazionali ed europee presso l’Università di Milano Bicocca e già relatore presso le Nazioni Unite sulle problematiche legali connesse al tema. Ha proposto all’auditorio un’ampia e centrale panoramica dei problemi che che si pongono agli operatori che devono affrontare grandi masse di popolazioni che si spostano a causa di guerre e carestie e sul tema dei diritti umani.
Tra i relatori anche il professor Giancarlo Blangiardo dell’Università di Milano Bicocca, l’avvocata Marzia Como, il dottor Raffaele Masto, la dottoressa Laura Salvadego e il vice-Presidente nazionale CRI, avvocato Rosario Valastro, già Presidente del Comitato Regionale della CRI della Sicilia, presidio umanitario che, ininterrottamente da anni, assicura l’accoglienza allo sbarco di migliaia di migranti.
Hanno partecipato anche i rappresentanti di numerose ONG e i funzionari di Prefetture ed altri Enti che operano nel settore. “Negli ultimi giorni con il crescente numero di migranti che attraversano non solo il Mediterraneo, ma anche i Paesi dei Balcani, il mar Rosso e il mare delle Andamane ormai profondamente coinvolti dal fenomeno — ci dice il Presidente Donati — abbiamo visto la forza della risposta umanitaria che purtroppo però non è sufficiente. Questo è il nostro modo di rispondere alla crisi, ma abbiamo bisogno di una strategia condivisa da parte di tutta la comunità internazionale”.
Il Comitato locale CRI di Caravaggio, fondato nel 1922, ha iniziato la propria attività umanitaria nel primo dopoguerra, in favore dei bisognosi e degli indigenti delle aree rurali. Grande è stata la sua opera nel corso del secondo conflitto mondiale, in soccorso degli sfollati e delle vittime civili. Dal 9 maggio del 1988, per iniziativa dello stesso Presidente, dell’Ispettore dei Volontari commendator Abramo Castagna e del Consigliere per il Corpo Militare S.Ten. Roberto Magri, ebbe luogo per la prima volta questa iniziativa. Un impegno che continua con passione e determinazione e che ha come obiettivo non solo di diffondere le norme del Diritto Internazionale Umanitario ma anche quello di far conoscere i rifugiati e le vittime dei conflitti attraverso i loro sogni e le loro speranze: prendersi cura della propria famiglia, avere un lavoro, andare a scuola, avere un posto da chiamare casa, nel rispetto di quelli che sono i principi della Croce Rossa.