Fermare il gioco d’azzardo: qualcosa si muove

Finalmente a Treviglio, per iniziativa di una parte dell’opposizione, si interviene per limitare il gioco d’azzardo. Si inizia con il divieto nei locali comunali in concessione ai privati.

Da queste pagine per primi abbiamo denunciato il pericoloso aumentare delle sale da gioco in città, e chiesto all’Amministrazione comunale di adottare un regolamento ad hoc per contrastare il fenomeno, cosa puntualmente disattesa.

Nel numero di maggio abbiamo proposto di vietare l’installazione di macchinette per il gioco d’azzardo presso il bar del tennis club — di cui fra poco tempo si rinnoverà la concessione a privati — in modo analogo a quanto l’amministrazione Borghi aveva già effettuato con il bar presso il centro sportivo di via ai Malgari.

La consigliera del PD Simona Bussini, a nome dei  gruppi di opposizione PD e Ariella Borghi Sindaco,  ha concretizzato questa proposta in una mozione che, modificata, prevede di:

 “inserire in tutte le nuove convenzioni e in quelle in via di rinnovo, di affidamento della gestione e/o conduzione  di immobili e/o servizi sia a carico del concessionario che dei subconcessionari, il divieto  di installazione di apparecchi per il gioco d’azzardo, coma già in atto presso l’esercizio pubblico di via ai Malgari”.

Questa mozione è diventata la delibera n. 56 del 27/06/2012, approvata all’unanimità.

In nessun ambito comunale dato in gestione a privati potrà mai essere installata una slot machine!

Era ora che si desse un segnale forte su questo argomento.

Certo, il sindaco PdL di Pavia Alessandro Cattaneo (maggioranza PdL–Lega), ha fatto molto di più: in Consiglio comunale è giunto un provvedimento che  promulgherà un regolamento restrittivo verso la nuova apertura  di case da gioco e istallazione di videopoker  e slot machine.

Da notare che una sentenza del novembre scorso della Corte Costituzionale riconosce la competenza degli enti locali alle “conseguenze dell’offerta di giochi su fasce di consumatori psicologicamente più deboli”.

Inoltre, sempre  a Pavia, il Vescovo in persona, monsignor Giovanni Giudici assieme a 400 persone, ha sfilato per le vie della città per chiedere degli interventi contro questo triste e brutto fenomeno.

Ancora una volta vale il concetto che ognuno deve fare la propria parte: l’opposizione ha dato il “la”, e qualcosa ha ottenuto. Ma la partita è ben lontana dall’essere vinta.

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