Nel Consiglio comunale di giovedì 29 settembre scorso, grazie all’ultimo intervento di un Consigliere di maggioranza si è potuto capire che l’efficienza operativa e la rapidità decisionale sono motivi d’orgoglio per la nuova Amministrazione comunale, che in due giorni fa smontare la fontana di una piazza pensata e realizzata in 15 anni.
Ora, quando tutto sembra essersi concluso con soddisfazione legittima di chi optava per la soluzione della piazza aperta, mi sento in dover di raccontare ai cittadini di Treviglio, soprattutto ai 1130 firmatari della “Petizione popolare per la piazza Paolo VI chiusa al traffico”, il modo col quale siamo stati ascoltati e la correttezza che abbiamo sperimentato interloquendo con l’Amministrazione stessa.
Il 21 giugno una rappresentanza del Comitato spontaneo per la chiusura della piazza Paolo VI si recava dal Sindaco Pezzoni per sottoporgli la petizione popolare firmata da cittadini trevigliesi maggiorenni, appartenenti a qualsiasi schieramento politico e condizione sociale, senza alcuna discriminazione confessionale o razziale (anche da coloro che alle elezioni amministrative del maggio scorso ebbero a votare per l’attuale Sindaco!).
In quell’occasione il Sindaco: accettava ed ascoltava sì le nostre istanze, ma precisava di essere stato votato da 8500 Trevigliesi (quasi un referendum!) anche perché in campagna elettorale aveva garantito che nei primi 100 giorni di governo della città avrebbe aperto la via Pontirolo; si dichiarava disposto a sentire le nostre argomentazioni ma assolutamente non propenso ad accogliere la richiesta di lasciare la piazza chiusa; a suo dire la passata Amministrazione non aveva coinvolto adeguatamente le popolazione; si diceva disponibile a presentare in Consiglio la nostra petizione prima di modificare qualcosa.
Alcuni giorni dopo l’incontro tuttavia, dai giornali locali si apprendeva che l’Assessore ai Lavori Pubblici avrebbe spostato la fontana ed aperta la via Pontirolo entro il mese di settembre.
Ci rivolgemmo nuovamente al Sindaco per capire cosa era intervenuto nel frattempo e la sorpresa fu di sentirci dire che potevamo considerare inutile attendere la discussione ed il dibattito in Consiglio comunale, poiché in quella sede comunque la maggioranza aveva 11 Consiglieri su 16!
Il Sindaco riteneva inoltre ininfluenti i vincoli citati su una convenzione stipulata fra la Parrocchia di San Pietro Apostolo, in rappresentanza della Curia Arcivescovile, ed il Comune di Treviglio perché ciò che egli si proponeva di fare non influiva sugli accordi (chi vivrà vedrà!).
Ottenemmo la promessa che nel Consiglio comunale del giorno 4 agosto comunque la petizione popolare sarebbe stata messa all’OdG. Ciò avvenne, ma al 3 agosto si decretò la fine dei lavori consiliari e si rimandò tutto alla fine di settembre, alla quale data però il Sindaco non sarebbe stato presente per impegni di lavoro.
Adesso l’unico conforto che ci rimane sono le raccomandazioni di alcuni Assessori che ci inviterebbero ad abituarci alla nuova situazione, cioè senza fontana e senza piazza e con il rumore dello scorrimento veicolare su un manto stradale inadeguato.
Personalmente penso di interpretare il sentire dei firmatari nell’assicurare chi di dovere che difficilmente ci abitueremo alla strada che ha sostituito la fontana ma che sicuramente non ci abitueremo mai all’arroganza di cui siamo stati fatto oggetto.
Francesco Marazzi