In Consiglio comunale si celebra ormai ripetutamente un rito che fa poco onore alla democrazia.
I Consiglieri di minoranza pongono domande, la Giunta risponde solo ad alcune, ad altre no. Non si sa se la Giunta e il Sindaco non sanno o non vogliono rispondere a quella specifica richiesta. Non rispondono e basta, sostenuti dal capogruppo Giussani della Lega, che non perde occasione per ripetere che il dibattito consiliare è una perdita di tempo e sono sole “ciance”: lì si deve votare senza discutere, tanto non serve.
È successo col Bilancio e col PGT. Si è ripetuto con il problema della discarica di cemento–amianto, per il quale ritenevamo che il Sindaco nutrisse le nostre stesse preoccupazioni.
Cos’è successo? Cos’ha determinato le nostre domande? Solo il 26 gennaio 2012, analizzando la documentazione di supporto all’osservazione al PGT presentata da Team, società che attende di realizzare la discarica, siamo venuti a conoscenza dell’esistenza di un parere ASL datato 14 ottobre 2011 che spiana la strada alla realizzazione della discarica. Dov’è il problema? Il documento è pervenuto al Comune il 18 novembre 2011: l’Assessore all’urbanistica lo ha letto sicuramente e quindi la Giunta ne era a conoscenza. Ma nessun altro ne ha saputo nulla. Tale parere è allarmante perché, dichiarando che l’indice di rischio cumulativo è “contenuto e in linea con le attuali previsioni normative” dà disco verde alla realizzazione della discarica. Ancor più allarmante e inspiegabile è il fatto che l’Amministrazione comunale abbia tenuto per sé per due mesi questa informazione, senza dire niente ai Trevigliesi, ai consiglieri, alle associazioni ambientaliste con cui ha pure regolari contatti.
In virtù di questa novità eclatante, abbiamo chiesto in Consiglio queste delucidazioni: a che punto è l’iter di approvazione della discarica in Regione? Come si sta muovendo la Provincia che avrebbe dovuto esprimere un parere, come hanno fatto Treviglio, Casirate e Calvenzano, entro il 10 settembre 2010, cioè un anno e mezzo fa? Una mozione votata all’unanimità il 20 dicembre scorso vincolava il Sindaco a compiere azioni “in ogni sede istituzionale e politica ed eventualmente giurisdizionale” per ribadire la ferma contrarietà del Comune di Treviglio alla discarica: quali azioni ha compiuto? Per dichiarazione dello stesso ex presidente del CdA di SABB ing. Milanesi, l’uscita di SABB da Team (che possiede al 49%) o il cambio di ragione sociale di Team non può interrompere l’iter autorizzativo della discarica: qual è allora il senso dell’azione dell’Amministrazione e della trattativa con Team e SABB?
Risposte a queste domande non sono arrivate tranne la dichiarazione che si sta lavorando con SABB e che SABB sta interloquendo con Team. Il Sindaco non gradisce domande su quello che si è impegnato a fare, ma i cittadini e chi li rappresenta hanno il diritto di avere informazioni su quello che sta avvenendo e che si sta facendo. Fino a prova contraria, la delega all’intervento su un problema comporta il diritto ad avere le informazioni di ritorno.
Ma i veri giochi si fanno in Provincia e soprattutto in Regione, la sola istituzione competente al rilascio dell’autorizzazione. Non ci risulta che siano state in qualche modo coinvolte o, se questo è avvenuto, nulla è stato comunicato circa le risultanze. Qui è la nebbia totale. Eppure le risposte servono a tranquillizzare. Le mancate risposte creano l’effetto contrario.
Resta il fatto che il parere positivo dell’ASL rafforza il rischio che la discarica di cemento–amianto venga autorizzata. Resta il fatto che non pare realistico pensare che Team ritiri il proprio progetto, anche perché, come la stessa Team evidenzia nella sua osservazione al PGT si è creata un’ulteriore condizione favorevole al perseguimento del proprio obiettivo: il PGT targato Pezzoni ha infatti cancellato l’ambito di trasformazione AT3b, previsto dal PGT adottato dalla precedente Amministrazione per bloccare definitivamente la possibilità di un impianto di trattamento rifiuti sull’area ex Vailata.
Noi ovviamente, per il bene dei Trevigliesi, auspichiamo che Team ritiri il progetto. Se i Sindaci di SABB otterranno questo risultato, saremo lieti di darne loro atto.
Che l’amianto sia un problema per la Lombardia è noto. Che l’amianto lasciato in giro o smaltito irregolarmente sia pericoloso, è altrettanto noto. Che una discarica di cemento amianto sia molto remunerativa è notissimo. Che smaltirlo all’estero sia costoso, pure. Ma Treviglio non può sopportare anche questo carico, in modo particolare in quella zona a sud in cui la nostra città ha già dato, e molto. Treviglio si aspetta da chi amministra, per sbarrare il passo alla discarica di cemento–amianto, faccia interventi chiari, trasparenti, continui, efficaci ed incisivi. In tutte le direzioni. E si aspetta che il Sindaco cominci a rispondere in Consiglio alle domande che vengono poste interrompendo così un rito che — lo si voglia o no — è di scarsa trasparenza (la mancata comunicazione dell’attesissimo parere ASL è lì a dimostrarlo).
Non è il caso di deludere la città con silenzi che possono apparire reticenze e soprattutto con comportamenti di inerzia rispetto a Provincia e Regione. Abbiamo capito che il problema discarica non è solo tecnico, ma anche squisitamente politico, ma il no chiaro a questo impianto pronunciato in campagna elettorale impegna tutti, a maggior ragione la maggioranza: se si vuole realizzare l’obiettivo vanno esplorate tutte le strade possibili, comprese quelle che possono disturbare la propria parte politica.