Crisi alla FIBER, una assemblea per capire

Fiber-insegnaMartedì 7 febbraio si è svolta un’assemblea promossa dal Sindaco di Arcene presso la sala consiliare di quel comune sulla vicenda FIBER, allo scopo di fare il punto della situazione. Apre la serata il sindaco Foresti, che evidenzia l’importanza di tenere viva l’attenzione sulla questione e fare tutto il possibile perché l’azienda non venga delocalizzata. Occorre pensare a livello internazionale e riflettere sulla gestione del lavoro e sul ruolo del sindacato che è stato fin troppo bistrattato. La finanza e la speculazione hanno il dominio oggi, non il mondo produttivo, forse stiamo pagando anni di disinteresse a queste problematiche.

Segue il vicesindaco di Treviglio Yuri Imeri, che, in rappresentanza del Sindaco di Treviglio, riprende la mozione approvato all’unanimità dal Consiglio comunale il 30 gennaio in solidarietà con i lavoratori.

È poi la volta di Simone Grisa, funzionario FIOM–CGIL, che racconta gli ultimi due anni della vita dell’azienda. Fino a due anni fa non era mai stata fatta cassa integrazione. Poi nel 2010 la prima richiesta di 10–15 esuberi proprio quando si andava a contrattare il premio di produzione, fino ad arrivare alla dichiarazione di cessata attività, a fine 2011, perché nel 2012 non si prevedeva nessun futuro per l’attività. La proprietà non crede nel Bergamasco e vuole trasferire tutto in Romania. Dopo sono seguite la manifestazione a Treviglio con i Sindaci, e poi da metà gennaio 2012 il presidio: per impedire che tutto fosse spostato in Romania e che rimanesse solo una scatola vuota. Con il presidio l’azienda è stata obbligata dai lavoratori a ritirare la cessata attività e ora la proprietà si è decisa a mettere in vendita la società. Sembra che esistano due o tre possibili acquirenti, di cui uno estero. In questo periodo si è avuta la massima collaborazione sia con Confindustria sia con i Comuni sia con la Provincia, un po’ meno con la proprietà, che si è spesso negata. L’assetto societario è un po’ complicato: c’è la FIBER con i sui 51 dipendenti, la Bigatti e la GAP, di proprietà 100% Fiber che per la stessa lavorano, il tutto per un totale di 80 dipendenti. Considerando l’indotto si arriva a 100 dipendenti. È vero il nostro prodotto è di nicchia — continua il funzionario — ma ditte come Electrolux, New Global ci hanno cercato ancora e gli ordini continuano ad arrivare. È importante ora far rientrare i macchinari dalla Romania e da alcuni terzisti per operare al meglio, e prevedere un’iniezione di liquidità. Chiediamo ai Comuni che i siti rimangano a destinazione industriale e che non ci sia nessuna passaggio a residenziale per evitare speculazioni.

Seguono poi i delegati sindacali di fabbrica, che si domandano com’è possibile che tutto questo accada senza che la politica possa fare qualcosa. Tutti rilevano l’importante lavoro fatto dal funzionario di zona, la solidarietà espressa dai Sindaci, dalle comunità di Arcene e di Treviglio e dalla grande unità dimostrata dai lavoratori.

Arriva poi la rassicurazione dei Sindaci che non saranno rese residenziali le aree in questione, e presto il Comune di Arcene farà propria la mozione approvata dal Consiglio comunale di Treviglio.

Si apre un breve dibattito, dove tutti gli interventi collegano la crisi locale a quella globale, ponendo l’accento sul ruolo sempre maggiore che deve avere la politica nella programmazione dello sviluppo industriale del Paese; e del ruolo dell’Europa, che troppo facilmente ha aperto le frontiere ad un vero e proprio dumping salariale interno alla UE stessa. L’assessore Locatelli di Arcene dà rilievo all’importanza della ricerca e dell’innovazione di prodotto e ricorda che c’è un’unica internazionale: quella dei capitali, mentre il vero valore è il lavoro, che crea ricchezza, non la speculazione. Un cittadino di Arcene rimarca come sarà necessario l’aiuto di qualche banca per risollevare l’azienda dalla crisi, qualche banca locale che dovrà fare il proprio lavoro. A questo punto il vicesindaco di Treviglio Imeri raccoglie l’invito a far sì che l’Amministrazione che rappresenta faccia da tramite con le banche locali. Chiude il sindaco Foresti, comunicando che ai lavoratori sarà elargito quanto raccolto con un mercatino dell’usato realizzato di recente, e promettendo una bella festa, nel cortile splendidamente ristrutturato del Centro municipale di Arcene, quando anche questa brutta storia sarà risolta.

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