“Gli uomini sono sempre sinceri. Cambiano sincerità, ecco tutto”. Bellissima pensata del commediografo francese Tristan Bernard, che mi ha aiutato a districarmi tra le parole del nostro Sindaco a proposito del presunto buco di bilancio.
Pezzoni scrive sulla stampa locale una filippica sul “saldo negativo di 9 milioni di euro”, affermando “non ho mai parlato del saldo di cassa”. E lo fa con partecipata sincerità. Lo stesso Sindaco (Eco di Bergamo, 7 gennaio scorso) ha tuttavia dichiarato, con altrettanto convinta sincerità, l’esatto contrario: “Ricordo che il saldo era negativo per circa nove milioni di euro quando siamo entrati in carica”. Appunto: anche i Sindaci sono uomini, e cambiano sincerità. Ecco tutto.
Non mi addentro oltre nelle complicate questioni di bilancio, perché ai numeri, interrogandoli bene, si può far dire quello che si vuole. Esemplare la storia del bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto, a seconda del punto di vista, concetto che piace molto al nostro Sindaco. Quando risponde del suo operato, il bicchiere è mezzo pieno. Quando pontifica sull’operato di chi l’ha preceduto, il bicchiere è mezzo vuoto. Anzi, dire “mezzo” vuoto è già troppo. Le parole che usa per definire il Comune che ha avuto in eredità infatti spaziano da “errori macroscopici”, a “saldi negativi”, ad “atti di arroganza” e vai col tango. Magari ci mette davanti “mi si permetta di dire”, erede del più famoso “mi consenta”, ma il resto non cambia. Tutte citazioni documentate. Compresa l’ultima, in Consiglio: ”Noi faremo molto meglio. Non sarà difficile”.
“Signori si nasce”, diceva Totò. E Pezzoni non lo nacque.
Il Sindaco fa bene ad essere sicuro delle sue possibilità, delle sue doti, delle sue alleanze e ad essere convinto delle sue scelte. Ha avuto il mandato dai cittadini e lo esercita da par suo. Ma che bisogno c’è di negare e ignorare e insultare il lavoro dagli altri?
Ho già detto pubblicamente al sindaco Pezzoni che la sua Amministrazione dovrebbe ciciulàss i dicc’ (leccarsi le dita) per aver ereditato un bilancio sano e opere già finanziate, con mezzi di bilancio o con fondi di istituzioni (Stato, Regione, Fondazione Cariplo) o in project financing: come le rotonde di largo Vittorio Emanuele e largo Dante, la ciclabile per Brignano, il Museo verticale nel campanile, la pista ciclabile del Cerreto che adesso invece spostano in viale Buonarroti, l’illuminazione di via Veneto e della circonvallazione, l’ampliamento della piscina, tanto per dirne alcune.
Quando ci sono già i progetti approvati e soprattutto i soldini pronti, sono capaci tutti ad essere santi subito e aprire cantieri nei primi sei mesi di governo.
Vado a chiudere. Quando insegnavo diffidavo sempre i miei alunni dal citarmi, sostenendo che, citando una mia frase, non stavano riferendo quello che avevo detto io, ma quello che avevano capito loro. E tra le due cose c’era una certa differenza. Devo dire che il Sindaco non ha problemi di comprensione (capisce benissimo quello che gli si dice), ma si distrae spesso. Così, sente una frase e gli capita di cambiarle di posto o cambiarle di segno, deducendo quel che gli pare.
In Consiglio — come riferisce nella sua lettera — ho parlato delle “condizioni precarie del Centro stampa”. Perché? Visto che il Sindaco aveva annunciato a mezzo stampa che avrebbe fornito tutti i consiglieri di iPad, ho osservato che prima degli eletti vengono le esigenze degli uffici, che sono quelli che danno servizi ai cittadini. Così, sarebbe stato meglio cambiare il computer Mac obsoleto di Paolo Casirati del Centro stampa comunale — che fa il grafico lavorando con uno schermo di una spanna e mezzo per due — che non dare ai Consiglieri la tavoletta delle meraviglie. Visto che la maggioranza vota e basta, se proprio sarebbe sufficiente dotare tutti di una paletta. Chi vuole l’iPad, se lo comperi. Così ho detto. L’intervento non è stato gradito e ha dato la stura alla geremiade sulle responsabilità “di chi ha governato cinque anni” rispetto a “chi governa da pochi mesi”. Cioè, qualsiasi cosa tu proponga, la risposta è “perché non l’avete fatto voi?”. Abbiamo sostituito molti computer negli uffici, ma non a tutti. Adesso tocca al Centro stampa: non lo si poteva dire? In 5 anni si possono fare tante cose, ma non tutte, sennò ci sarebbe un solo Sindaco e un solo Consiglio per 5 anni e poi basta.
È inutile citare sempre il buon senso, e poi non usarlo.