Avevamo scritto qualche mese fa che Treviglio non è un paese per donne.
Sbagliavamo. Treviglio non è un Comune per donne. Mentre infatti le donne sono, dovunque, tra le grandi protagoniste del volontariato, nell’ente pubblico non sono adeguatamente né proporzionatamente rappresentate.
Mercoledì 14 marzo si è aggiunta una chicca in più. Su proposta del presidente del Consiglio comunale Gianluca Pignatelli, la Conferenza dei capigruppo ha dato il via alla eliminazione della quota rosa stabilita dallo Statuto vigente all’art. 1 comma 8. Hanno fatto propria la proposta Andrea Cologno, capogruppo PdL, Francesco Giussani, capogruppo della Lega e Luigi Minuti. Il consigliere Merisi si è astenuto. La sottoscritta ha votato contro. Il bello è che l’Assessore alle Pari opportunità Pinuccia Prandina non ne sapeva proprio niente, essendo impegnata nel contemporaneo incontro con il Consiglio delle Donne, come l’ex sindaco Ariella Borghi che presiedeva la riunione in quanto consigliere donna “anziana”.
La motivazione: per maggior rispetto delle donne. Infatti, perché stabilire una quota, come se si fosse diversi? Meglio sostituire la quota di 1/3 con una dichiarazione di principio mutuata dalla Regione Lombardia… Così siamo uguali, ma fuori.
Le conseguenze: in Comune a Treviglio sono presenti oggi 3 donne su 17 consiglieri, tutte della minoranza. Perché, lo sappiamo, le donne sono in lista, sono in prima fila a lavorare in campagna elettorale, ma poi le si frega con le preferenze. In Giunta siedono due donne assessore, proprio grazie alla quota prevista dallo Statuto. Con la modifica dell’art. 1.8 le garanzie numeriche (almeno 1/3) saltano. Come sono già saltate nelle nomine, ad esempio, dei membri della Commissione Paesaggio.
Se condividete, vi invito a esprimere il vostro no alla modifica dell’articolo 1.8 entro il 27 marzo (in questa data sarà presumibilmente convocato il Consiglio comunale per la ratifica definitiva del nuovo Statuto comunale) inviando una mail al Sindaco (sindaco@comune.treviglio.bg.it) e per conoscenza al Presidente del Consiglio comunale (gianluca.pignatelli@comune.treviglio.bg.it) e all’Assessore alle Pari opportunità Pinuccia Zoccoli Prandina (assessore.servizisociali@comune.treviglio.bg.it).
A Strasburgo il Parlamento dell’Unione Europea ha recentemente detto sì alle alle “quote rosa” tanto nei Consigli di amministrazione, cioè nei ruoli direttivi del mondo dell’economia, quanto nella rappresentanza politica, approvando in plenaria due relazioni in questo senso.
A Treviglio invece, se non facciamo nulla, si andrà indietro. Come i gamberi. Che, quando li cuoci, diventano rosa. Si vede che le nostre quote di donna sono queste. In cucina.
TESTO VIGENTE | MODIFICHE In rosso le modifiche o sostituzioni |
1.8 Per promuovere e valorizzare la cittadinanza delle donne e la cultura delle differenze, il Comune attua specifiche azioni positive affinché entrambi i sessi siano presenti nella Giunta e negli Organi Collegiali, nonché negli Enti, Aziende e Istituzioni dipendenti, garantendo la partecipazione di almeno 1/3 per ciascun sesso. L’eventuale deroga al principio di cui al presente comma deve essere espressamente motivata nel provvedimento di nomina. Il controllo spetta alla Commissione per le Pari Opportunità. | 1.8 Il Comune riconosce, valorizza e garantisce le pari opportunità tra uomini e donne in ogni campo, adottando programmi, regolamenti, azioni positive e iniziative atte a garantire e promuovere la democrazia paritaria nella vita sociale, culturale, economica e politica, ed in attuazione dell’articolo 51 della Costituzione promuove il riequilibrio tra entrambi i sessi negli organi di governo dell’ente e nell’accesso agli organi degli enti e aziende dipendenti e delle società partecipate per i quali siano previste nomine e designazioni di competenza degli organi comunali. Il controllo sull’osservazione del principio di cui al presente comma spetta alla Commissione per le Pari Opportunità. |