Respirare fa male, anche a Treviglio. Alcune proposte contro lo smog.

Si torna a parlare della situazione (pessima) della nostra aria.

Non è una novità. Ogni anno potremmo riproporre lo stesso scritto.

Siamo parte di un’area critica, quella di Bergamo, costantemente in sofferenza e le condizioni climatiche della Bassa Bergamasca non aiutano di certo. Infatti i dati della centralina di Treviglio, riferiti al Pm 10, sono peggiori di quelli già allarmanti dell’area critica.

Inoltre, secondo i dati dell’ente regionale ERSAL, a Treviglio e zona limitrofa abbiamo assenza di vento per 3/4 dell’anno. Il ricambio dell’aria è quindi spesso una chimera.

La regione Lombardia è intervenuta con una serie di misure questa settimana. I Comuni dell’area critica sono convocati in questi giorni e ci si aspetta un piano d’azione  con misure concrete.

Come Legambiente rilanciamo intanto, a livello locale, le proposte già avanzate negli anni scorsi con lo scopo di non arrivare in condizioni d’emergenza, come invece sta regolarmente accadendo.

Ecco dunque alcune azioni che Legambiente chiede al Comune di intraprendere :

  • fare i controlli delle violazioni del codice della strada e per tutte le emissioni inquinanti fisse e mobili, in primo luogo per i camion euro 0, 1, 2;
  • chiedere ai cittadini di abbassare il riscaldamento delle abitazioni a 19 gradi e abbassare la temperatura negli stabili pubblici e nei negozi (20 gradi sarebbe una norma d’igiene da applicare tutto l’anno);
  • indire blocchi del traffico domenicali ma anche nei giorni feriali dopo un determinato numero di giornate in cui il Pm10 oltrepassa i limiti;
  • istituire aree a 30 Km/ora, cominciando attorno ai plessi scolastici.

Tra le misure strutturali, si propone di:

  • varare progetti a basso costo a sostegno della mobilità sostenibile ad iniziare da nuovi  percorsi ciclabili
  • rilanciare con convinzione il bike sharing;
  • rimuovere gli ostacoli burocratici varando gli appositi regolamenti in materia e in tal modo facilitare gli investimenti di risparmio energetico e l’applicazione di pannelli solari e altre tecnologie pulite e rinnovabili.
  • considerare le scuole il luogo privilegiato per l’educazione ambientale, sostenendo progetti come il piedibus;
  • dare  attuazione al Patto europeo dei Sindaci per ridurre entro il 2020 le emissioni di CO2 del 30%.

Siamo consapevoli delle responsabilità ma anche delle difficoltà dell’Amministrazione (quella di ieri come quella di oggi) perché l’inquinamento dell’aria non è risolvibile solo con gli strumenti e i poteri a sua disposizione. Però al Sindaco fa capo la salute pubblica locale e quindi ci aspettiamo che si inizi a considerare l’inquinamento una priorità, perché riguarda la salute dei cittadini, la qualità della vita, l’organizzazione di una città a misura d’uomo e non di auto.

Legambiente Bassa Bergamasca

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