Redditi degli amministratori: ci siamo, quasi

È stata necessaria una certa dose di pazienza, ma alla fine sono stati pubblicati i redditi degli amministratori comunali. Ma non tutti ancora: qualche ritardatario, forse qualche contrario alla pubblicazione c’è.

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Il bello di essere in vacanza? Leggere anche ciò che solitamente trascuri per mancanza di tempo, che ti tieni da parte e poi non riprendi più in mano. Vi chiederete: “Ma cosa c’entra?”. Ebbene, leggendo qua e là scopri che in molti Stati europei non c’è neppure bisogno di una legge perché gli amministratori rendano “pubblici” i loro redditi e non solo, anche i beni di cui dispongono.

Ma perché noi Italiani dobbiamo sempre distinguerci?

Parliamo tanto di ideali, di valori e di etica ma perché sempre in astratto e mai con riferimento a noi stessi? La nostra coerenza vacilla e sembra essere sempre in bilico fra ciò che vale sempre per gli altri e solo qualche volta per sé. “Segun cun furma…”, si dice in dialetto…

Il Consiglio comunale di Treviglio nel 2011, all’unanimità, aveva deliberato di rendere pubblici i redditi degli amministratori: Sindaco, Consiglieri comunali ed Assessori. Ed anche allora qualcuno si era preso la libertà di non consegnare copia dei propri redditi. Come se una delibera (che altro non è che una decisione assunta pubblicamente) possa essere disapplicata! Boh…! E allora noi, cittadini comuni, ci chiediamo: “Non è che forse la scelta tutta personale di non aderire ad una decisione assunta da un organo istituzionale pubblico, possa valere solo per alcuni?”. Vuoi vedere che continua a valere il famoso settimo comandamento rivisto e corretto: “Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri”? (George Orwell, La fattoria degli animali). Era il 1945 e magari qualcuno di noi spera che nel frattempo qualcosa sia cambiato.

Si cambia amministrazione e, a parte il fatto sorprendere che ci sia bisogno di una ulteriore delibera del Consiglio comunale (non bastava quella precedente a far assurgere questo principio a valore di norma?), che dire della nuova delibera (del 30/09/2011) laddove sta scritto che gli amministratori sono invitati a presentare la propria dichiarazione dei redditi, “se lo desiderano”?

Qualche Consigliere pare abbia avuto da dire che non era amministratore nel 2010. Sì, è vero. Ma quando si diventa amministratori pubblici e si accetta di assumere il ruolo che i cittadini ci hanno assegnato con il loro voto, non dovremmo modificare la nostra visione di privato personale? E se così non è, allora quali le differenze tra un personaggio pubblico ed un cittadino comune? Quando sono stata Consigliera comunale e Assessore ho sempre pensato e agito rinunciando ad un po’ della mia privacy (ora di dice così) proprio per il rispetto dovuto alla istituzione e ai cittadini che rappresentavo. Non è forse vero che ci aspettiamo dai nostri amministratori, siano essi eletti o nominati dal Sindaco, una particolare attenzione ai doveri?

Orbene, ancora una volta alcuni amministratori scelgono di non rendere pubblici i loro redditi:

  • I Consiglieri comunali di maggioranza Andrea Cologno (capogruppo PdL), Paolo Melli e GianCarlo Fumagalli (PdL), Ciocca Alessandro (Lega Nord)
  • Il Consigliere comunale di minoranza Federico Merisi
  • Gli Assessori: Alessandro Nisoli e Sabrina Vailati (entrambi in quota Lega)

Alcuni in quota Lega, che con il suo “Roma ladrona” ha fatto della trasparenza un cavallo di battaglia (ma sappiamo come è finita: il povero Alberto da Giussano, cadendo da cavallo, si è spuntato la spada, che gli si è rotta la testa!).

Dobbiamo sempre aspettare una imposizione da parte dello Stato con una legge in materia? O riusciremo a sorprenderci leggendo entro Natale i redditi del 2011 di tutti gli amministratori trevigliesi sul sito del Comune? Ebbene ci sorprendano per la loro autonomia, etica pubblica e rispetto e li ringrazieremo.

p.s.: Il Sindaco poi ha lanciato, dai banchi del Consiglio Comunale, i progetto “Comune 2.0” che, per chi non ne sapesse nulla di informatica, significa: “Pubblichiamo tutto sul sito e rendiamo i contenuti accessibili a tutti i cittadini”, ovvero massima trasparenza e accessibilità. Evviva! Parrebbe una rivoluzione, ma nel frattempo chiediamo al Sindaco un impegno: fare in modo che i contenuti del siano costantemente aggiornati. Non pretendiamo in tempo reale ma almeno un paio di giorni dopo; i titoli delle delibere e gli oggetti del protocollo siano redatti in modo più coerente con i contenuti.

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