La vittoria delle donne

Il Consiglio regionale della Lombardia approva la legge contro la violenza sulle donne – LCR n. 47 del 26/06/2012

Con l’approvazione di questa legge la Regione Lombardia va finalmente a colmare un vuoto legislativo che perdura da anni. Tutte le altre le Regioni italiane, tranne la Basilicata, hanno, da tempo, approvato una o più leggi in materia. Questa legge era diventata indispensabile vista la recrudescenza del fenomeno, troppo spesso agli onori della cronaca ma con ancora molto sommerso.

Alcuni dati lombardi

  • una donna su 5 è vittima di violenza
  • meno del 10% trova il coraggio di denunciare
  • in 9 casi su 10, la violenza si consuma all’interno dei rapporti di coppia o delle mura domestiche
  • solo un caso su 10 è opera di sconosciuti
  • questo tipo di violenza è diffuso in tutti gli strati della società ed equamente distribuita nelle famiglie italiane e straniere
  • il fenomeno si presenta fra i ragazzi sin dalla scuola primaria

In assenza di una legge regionale, queste donne e i loro bambini hanno trovato aiuti di carattere socio–sanitario, psicologico e legale nell’attività svolta dalle tante volontarie che operano nei centri antiviolenza, nella case delle donne e nei “Pronto soccorso violenza” che esistono da qualche anno in alcuni presidi ospedalieri lombardi. E purtroppo queste attività non erano considerate un presidio nella rete dei servizi alla persona, non esisteva alcuna forma di riconoscimento e quindi di finanziamento istituzionalizzato.

Da tempo il centrosinistra aveva avanzato proposte per porre rimedio a questa mancanza che, alla luce dei tagli operati sugli Enti locali, rischiava di provocare la chiusura di realtà che, ricche di competenze ed esperienza, operavano sul territorio in condizioni molto delicate a causa del muro di silenzio e delle paure che accompagnano il fenomeno. Sono le uniche realtà in grado di fornire i dati sulla portata del fenomeno dei maltrattamenti e sulle sue conseguenze sociali ed economiche. Fino ad oggi in Lombardia, non solo non esisteva una legge, ma neppure alcun sistema di monitoraggio.

L’obiettivo è stato quello di riuscire a definire una legge che:

  • mettesse in rete e integrasse nel sistema socio–sanitario regionale tutti i soggetti che da anni operano per attuare interventi di prevenzione, cura, protezione, sostegno, tutela, inserimento e reinserimento delle donne vittime di violenza
  • recepisse quanto previsto dal Piano nazionale contro la violenza sulle donne
  • promuovesse azioni di formazione, informazione, sensibilizzazione e “alfabetizzazione” sul fenomeno della violenza contro le donne
  • riconoscesse e sostenesse finanziariamente i modelli culturali della solidarietà e dell’ospitalità rappresentati dalle “Case delle donne” e dei centri antiviolenza, salvaguardandone l’autonomia gestionale e relazionale, rispettandone la peculiarità
  • sviluppasse ulteriori presidi e, con la formazione degli operatori, diffondesse una cultura del rispetto e del riconoscimento fra generi.

Apprezziamo questo lavoro che, per mezzo di una abile e paziente opera di mediazione, ha consentito di approvare una legge qualificante, eccone i punti salienti:

  • costruire una rete dei soggetti istituzionali e non che, a diverso titolo, operano per affrontare il fenomeno
  • attivare un tavolo permanente formato al 50% da soggetti istituzionali e per il 50% da tutte le realtà associative che fino ad oggi hanno affrontato il fenomeno a titolo volontario
  • prevedere un piano pluriennale di interventi per definire le modalità di approccio al fenomeno e le priorità di finanziamento
  • formare tutti gli operatori, anche attraverso accordi e protocolli con le forze dell’ordine e con le agenzie educative per la diffusione di una cultura del rispetto dell’altra fin dalla più tenera età
  • il finanziamento per il 2012 ammonta ad un milione di euro, una cifra significativa che dovrà essere stanziata entro il corrente anno finanziario.

Per questa ragione ora è necessario che la Giunta regionale si affretti ad approvare i bandi, ulteriori dilazioni non sarebbero oltremodo accettabili. Invitiamo tutte le realtà locali che operano contro la violenza di genere a vigilare e seguire il processo di attuazione di questa legge.

In allegato il testo della legge regionale: LCR 47 del 26/06/2012

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