I consiglieri comunali Lingiardi e Bussini, appartenenti al gruppo PD, il 10 luglio scorso hanno presentato un ordine del giorno alla Prima e Terza commissione comunale congiunte, in cui si chiede che l’Amministrazione comunale si impegni presso le autorità competenti affinché venga modificata la legislazione in materia di cittadinanza. Oggi vale quella per cui è cittadino italiano chi nasce da almeno un genitore italiano (ius sanguinis); i consiglieri propongono che chiunque nasca sul suolo italiano, anche figlio di entrambi i genitori stranieri, abbia la cittadinanza italiana (ius soli).
A sostegno di questa proposta hanno portato alcuni dati: “Secondo l’ISTAT al 1 gennaio 2011 gli stranieri residenti hanno raggiunto la cifra di 4.570.317 […] Alla stessa data i minori stranieri nati o cresciuti in Italia erano circa un milione, cioè quasi il 22% dei minori residenti nel nostro Paese”.
Se non cambierà nulla, ci troveremo nella situazione paradossale in cui una percentuale sempre più grande di minori nati e cresciuti in Italia, che parlano italiano, che hanno assorbito la nostra cultura, rimarranno stranieri nella terra in cui vivono, almeno fino al diciottesimo anno di età.
Avere la cittadinanza fin dalla nascita, oltre ad essere un atto di giustizia, sicuramente renderebbe più facile il processo di integrazione, il loro radicamento nel territorio, l’idea di avere pari diritti e pari doveri, contribuendo a proporre loro di partecipare alla vita culturale e socio politica del Paese.
Ecco che quindi si chiede al Sindaco e alla Giunta di:
- attivare tutti gli atti e procedure necessarie a sostegno del riconoscimento della cittadinanza italiana per ius soli ai figli nati in Italia da entrambi genitori stranieri regolarmente residenti e ai ragazzi arrivati in Italia adolescenti, figli di cittadini non italiani regolarmente residenti, che abbiano qui compiuto un ciclo scolastico;
- trasmettere ai Presidenti di Camera e Senato e ai Capigruppo dei Partiti politici presenti in Parlamento la presente delibera.
Dal verbale della seduta apprendiamo i pareri di alcuni consiglieri:
Borghi (PD) si esprime a favore; Fumagalli (PDL) condivide in linea di principio ma evidenzia che si tratta di materia non di competenza comunale; Bussini (PD) evidenzia che in altre circostanze sono stati assunti altri OdG o mozioni non di stretta competenza comunale, anche solo al fine di esprimere una valutazione politico–amministrativa di carattere più generale; Cologno (PDL) non condivide nel merito l’OdG e si esprime a favore dello ius sanguinis; Minuti (UDC – liste civiche) condivide in linea di principio, ma evidenzia che si tratta di materia che non perviene alla competenza comunale e che distrae il Consiglio dalle proprie funzioni; anche il sindaco Pezzoni ribadisce che non si tratta d questione rientrante nelle competenze comunali e non ritiene utile e opportuno adottare l’OdG. La Commissione non concorda sulla presentazione di un testo unitario e pertanto l’OdG verrà iscritto tal quale al prossimo OdG della prossima riunione del Consiglio comunale.
Vogliamo ricordare qui che:
- molti Consigli comunali e regionali stanno discutendo delibere che concederanno la cittadinanza onoraria ai figli di immigrati stranieri nati sul suolo italiano. Questi atti potranno rappresentare non solo un fatto simbolico o uno stimolo ad un cambiamento legislativo ma, come dice Luigi de Magistris, sindaco di Napoli: “Stiamo lavorando ad una delibera che dia loro anche gli stessi diritti dei cittadini italiani”. Arezzo, Pistoia, Napoli, Nichelino, Scandicci, Bologna, Savona, la Regione Liguria sono soltanto alcuni degli enti locali che si stanno muovendo in tal senso. Quindi non è assolutamente vero che la materia non compete!
- Il Consiglio pastorale dell’arcidiocesi di Milano, in una lettera indirizzata ai parlamentari europei e nazionali e ai consiglieri regionali della Lombardia residenti nella diocesi di Milano, chiede che venga riconosciuta la cittadinanza ai minori stranieri nati in Italia.
Questo “affinché promuovano una riforma delle norme sull’acquisizione della cittadinanza italiana, riconoscendola ai minori stranieri nati in Italia, senza dover attendere la maggiore età, eliminando così limitazioni a diritti e facoltà ingiuste e non comprensibili per chi è di fatto sin dalla nascita inserito nella vita civile e sociale del Paese”.
L’auspicio è che “i rappresentanti del potere legislativo colgano l’occasione per porre mano a una riforma semplice, ma di alto valore civile, auspicata anche dal Capo dello Stato”.