La solitudine, come il silenzio, è una scelta cosciente e preziosa, ma non da tutti praticabile.
La solitudine non può permettersela per esempio il politico, il politico solo è un politico finito. Parimenti un Consigliere comunale non può permettersi il silenzio, ha il dovere di esprimersi in virtù del proprio ruolo, sui temi proposti, rendendo così note ai cittadini lo proprie posizioni soprattutto nel dibattito consiliare.
La sera di martedì 25 settembre in Consiglio comunale ho avuto l’impressione che si abusasse impropriamente del bel tacere.
La consigliera Ciocca ha reso noto a tutti i presenti dell’esistenza di una lettera dell’ASL, già recapitata all’Amministrazione, nella quale si auspicava la chiusura della piscina comunale, visto l’elenco dettagliato di anomalie e mancanze attribuibili alla gestione in materia di igiene, elenco riportato nella lettera stessa. Alla richiesta ovvia di conoscere cosa l’Amministrazione intendesse fare o non fare, è seguito solo il silenzio del Sindaco, del Vicesindaco e di tutta la maggioranza.
Il Sindaco è un consigliere, quindi non può permettersi il silenzio, ma è anche il capo della Giunta, oltre che responsabile della salute pubblica e qui il silenzio ha il suono stridulo dell’omissione. Si poteva dire qualsiasi cosa per rassicurare i cittadini, per esempio che il tema abbisognava di approfondimenti, che tutto era demandato ad un controllo più particolareggiato e che comunque la situazione era sotto controllo, ma il silenzio che significato ha? Significa che non si sa che dire? Che si sperava tutto passasse sotto silenzio, appunto? Me lo chiedo come cittadino e come rappresentante di SEL a Treviglio. Lo chiedo al Sindaco ed al Vicesindaco, certo di sentire le loro voci rassicuranti sostenute da dati certi e non di nuovo quel silenzio senza soluzioni.
Con matematica certezza il Sindaco, o chi per esso, convocherà una conferenza stampa postuma. Ai cittadini ed ai Consiglieri che li rappresentano è concesso il silenzio e la negazione del contraddittorio. A me è rimasta netta l’impressione di essermi trovato di fronte ad una Giunta colta di sorpresa e chiamata a dire quello che forse non aveva voglia di dire.