Finalmente una posizione chiara del Sindaco: esistono documenti riservati che possono essere noti solo ai “politici”.
Non possono essere divulgati perché “la norma” lo proibisce!
Bene, signor Sindaco, noi non la pensiamo come Lei, pensiamo che i cittadini debbano avere la possibilità di conoscere tutto ciò che riguarda la loro città, quali problemi ci siano e quali decisioni vengano prese dagli amministratori.
Non perché le norme, se esistono, non vadano rispettate, ma perché esistono opportunità che sono altrettanto da rispettare.
Tutti abbiamo sotto gli occhi quali “norme” si siano costruiti i Consigli regionali per spartirsi denaro pubblico, il nostro denaro. Se ci fosse stata pubblicità di quelle norme, se le forze di opposizione avessero svolto il loro ruolo di controllo e di sensibilizzazione dei cittadini, non sarebbe stato necessario un intervento della magistratura per far venire a galla il degrado dei parlamentini regionali.
Bene, nel momento in cui un consigliere del nostro Comune esercita la sua funzione di sensibilizzazione dei cittadini su fatti che riguardano tutti noi, Lei invoca la “norma”!
Perché? Perché fa comodo gestire senza contraddittorio? Perché così è possibile prendere decisioni senza favorire alcuna discussione o confronto?
E poi il tentativo maldestro e pretestuoso di aumentare la secretazione di quanto avviene nel palazzo comunale. Dice infatti il Sindaco: “In caso di diffusione non autorizzata di altro materiale la informo fin d’ora che, a tutela dell’Amministrazione comunale, verranno limitate le autorizzazioni di accesso al protocollo”.
Ma dice questo la “norma”, signor Sindaco? Dice che la diffusione di materiale è soggetta alla sua approvazione? E dice che Lei può secretare quanto protocollato?
Già oggi vediamo decisioni maturate all’oscuro di tutti, anche della sua maggioranza, siamo di fronte a scelte calate più che dall’alto (vendita Foro boario) e la sua minaccia ci spaventa non poco.
Meno male che esistono consiglieri che ci aiutano nella battaglia per la chiarezza e la trasparenza, siamo con loro.