Creare una rotonda per snellire il traffico, utilizzare l’illuminazione a LED per risparmiare energia, promuovere la raccolta differenziata dei rifiuti per facilitare il loro smaltimento, sono iniziative amministrative che non hanno colore politico, sono semplicemente sagge e utili a tutti i cittadini.
Tra queste iniziative si può inserire la creazione delle case dell’acqua. Sono delle piccole costruzioni nelle quali viene distribuita a costi ridottissimi acqua da bere, di qualità controllata dall’ARPA, refrigerata e, a scelta, frizzante. Sono situate in luoghi facilmente accessibili con l’auto in modo da facilitare anche il trasporto di piccole scorte e l’utilizzo è regolato da una disciplina del singolo Comune.
Proprio per questa valenza generale, le “case dell’acqua” sono sorte in paesi e città con amministrazioni di ogni colore politico e con grande soddisfazione dei cittadini.
I vantaggi di queste iniziative sono veramente molteplici e importanti per diversi aspetti. Ne vediamo alcuni possibili, cercando di dare loro una dimensione ragionando sulla realtà trevigliese, in modo sicuramente approssimativo ma efficace per capire la potenzialità della questione.
I 30.000 abitanti di Treviglio, stimando un consumo medio di 1 litro di acqua al giorno, bevono in un anno circa 11 milioni di litri di acqua. Pensando che il 50% di questo consumo sia costituito da acqua non dell’acquedotto, acquistata dai cittadini a € 0,35 al litro, possiamo stimare in un anno una spesa diretta di € 1.916.250 (quasi 2 milioni!). A questo costo va aggiunto quello per la raccolta e lo smaltimento delle bottiglie di plastica (probabilmente più di 10.000.000), che richiedono una raccolta distinta dall’altra spazzatura. E poi quello inestimabile dell’inquinamento provocato dalle bottiglie stesse. Se poi pensiamo che a Treviglio si beve anche acqua minerale prodotta magari a più di 500 chilometri di distanza (Ferrarelle, Fiuggi, Sangemini e magari poi al sud bevono la Sanpellegrino!), il quadro è completo. Certo pensare di azzerare i costi sarebbe un’utopia, ma abbassarli in modo significativo sarebbe una certezza.
Purtroppo però a Treviglio non se ne parla, anzi sembra ci sia una precisa mancanza di volontà a intraprendere questa strada. E ci domandiamo perché…
Speriamo che sia solo una dimenticanza e che, sollecitata, rapidamente l’Amministrazione possa far partire l’iniziativa. Non fosse così, sarebbe utile conoscere le motivazioni che speriamo vivamente non dipendano dalla qualità dell’acqua nel nostro Comune.