Dove finisce la partecipazione popolare

365_Foro_BoarioIn ottobre si era costituito un comitato per il referendum sull’ex Foro boario.

Ecco il quesito depositato in Comune: “Volete voi che l’area denominata ex Foro boario posta in fregio a largo Lamarmora e viale Merisio, già destinata a servizi a verde di quartiere, rimanga di proprietà comunale e che quindi venga revocata la delibera del Consiglio comunale n. 76 del 26/09/2012?”.

La commissione per la valutazione della ammissibilità del referendum, composta dal prof. Silvio Troilo, docente universitario nominato dall’Università di Bergamo e presidente della commissione (come previsto dallo Statuto del Comune di Treviglio) e dagli avvocati Claudio Zanetti e Francesco Daminelli, nominati dall’Ordine degli avvocati di Bergamo, si è insediata il 17 dicembre 2012 e ha proseguito i lavori il 4 e il 09 gennaio 2013, seduta di conclusione dei lavori con la dichiarazione unanime di inammissibilità del quesito referendario da parte dei componenti la commissione.

La sentenza della Corte costituzionale  n. 2 del 1994 dichiara che tutti i documenti che costituiscono gli allegati al bilancio sono essi stessi materia di bilancio. Il Decreto legge n. 112/2008 dichiara che il piano delle alienazioni e valorizzazioni delle aree è un allegato del bilancio ed in quanto tale esso stesso documento di bilancio. Anche se l’entrata derivante dalla vendita è stata iscritta nel solo bilancio del 2012 e, essendo la gara andata deserta, l’importo in entrata non è più iscritto a bilancio, trattandosi di entrata straordinaria.

Pertanto la motivazione sostanziale che ha decretato la inammissibilità del referendum riguarda il fatto che il quesito riguarda materia di bilancio.

Debbo onestamente sostenere che la commissione ha lavorato con serietà e serenità di giudizio e valutazione, secondo scienza e coscienza, ricercando anche documenti vari di atti comunali e giurisprudenza. Personalmente ringrazio i componenti della commissione. Resta l’amarezza del risultato, per il quale avevamo escluso potessero esserci interferenze con il bilancio comunale.

Ora, avverso la decisione della commissione, lo Statuto comunale prevede la possibilità di ricorso al Consiglio comunale entro 30 giorni dalla notifica della decisione della commissione, comunicata ufficialmente il 10 gennaio 2013. Vedremo cosa il comitato referendario deciderà insieme ai cittadini della zona Conventino.

Cosa farà ora l’Amministrazione comunale in merito all’area dell’ex Foro boario con la propria decisione di vendere, con l’asta andata deserta (non sono state depositate domande di acquisto) e con una assemblea di quartiere partecipata ed in ampio dissenso, non è dato sapere.

Riteniamo che la scelta di vendere questa area importante di proprietà comunale da moltissimi anni e quindi di proprietà della collettività, lasciataci dai nostri avi, bene prezioso ancorché non ancora valorizzata appieno, sia scorretta nella sostanza e nella modalità attuata da questa Amministrazione comunale, che avrebbe potuto quanto meno consultare preventivamente la popolazione del quartiere, dando peso e valore al quel principio di partecipazione popolare sancito dalla nostra Costituzione all’art. 3, secondo comma.

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