E così, con la contemporanea chiusura di due negozi lungo via Pontirolo all’inizio del 2013, sono salite a 7 le attività commerciali che hanno dovuto abbassare le saracinesche da quando è stato riaperto al traffico il transito autoveicolare su piazza Paolo VI. Di queste 7 attività, 2 erano situate sulla piazza.
Come forse ricorderanno i lettori, uno degli argomenti contro la chiusura della piazza era sintetizzato nello slogan “Chiude la piazza, chiudono i negozi”. Adesso è evidente che i negozi chiudono anche con la piazza aperta al traffico.
Dunque, tutte le pagine scritte sulla stampa locale e provinciale a favore di questo slogan, erano chiacchere.
Dunque, i ringraziamenti di una interessata commerciante alla nuova Giunta, la cui veloce decisione avrebbe permesso ai commercianti di riprendere “poco alla volta… quello che è stato perso in questi anni” ( naturalmente si tratta degli anni della Giunta di centrosinistra ), era pura demagogia. Aggiungo solamente che i suoi dipendenti attualmente lavorano part time.
È probabile che la crisi di questi esercizi commerciali dipenda dalla generale crisi del Paese, ma questo fatto conferma che il presunto nesso tra chiusura della piazza e chiusura dei negozi era una invenzione puramente propagandista. L’apertura del traffico sulla piazza non ha giovato in nessun modo ai commercianti ma, certamente, ha bloccato sul nascere un possibile centro di aggregazione in zona Nord, penalizzando da subito anziani e bambini. Nella quasi certezza che il “tradizionale e storico asse di collegamento tra la campagna e […] il centro storico della città” (secondo quanto diceva allora l’attuale assessore ai LL PP Basilio Mangano), si sposterà di un centinaio di metri verso est, o verso ovest come a suo tempo programmato e finanziato dalla precedente Amministrazione comunale.
Mi piacerebbe conoscere che cosa ha da dire su queste problematiche l’attuale comitato di quartiere della zona Nord.
È proprio contrario alla chiusura almeno parziale (notturna e festiva) della piazza?
Non ha più niente da dire sulla famigerata tangenziale Ovest? A suo tempo (con la Giunta di centrosinistra) oggetto di forti richieste da parte di suoi importanti membri.
Non ha niente da dire sul totale abbandono (da troppi anni) del cascinetto sull’angolo tra via Pontirolo e via Bignamini?
E sul degrado di quell’area di via Pontirolo (di fronte alle Piramidi) diventata una discarica di inerti?
E sul recupero e la destinazione del casale ex Cappuccini?
E sul gattile?
Questo nuovo comitato di quartiere è nato sulla base di un curioso regolamento della nuova Giunta. I primi 11 cittadini residenti in un determinato quartiere, depositando i loro nominativi in Comune costituiscono di diritto (municipale) il comitato riconosciuto dalla Giunta. Due esponenti del vecchio Comitato Popolare Zona Nord, diventato poi “Siamo Treviglio“, con procedimento tanto veloce quanto clandestino, aggregando a sé altri volonterosi della loro “parte”, si sono accaparrati questa rappresentanza.
Così facendo, non solo hanno esautorato il “Comitato spontaneo per la difesa della piazza Paolo VI”, ma non si sono sentiti neanche in dovere di convocare una assemblea pubblica che legittimasse in qualche modo dal basso la loro rappresentanza.
Vorrei concludere questa mia lettera con una specie di appello: chi in zona Nord è disposto ad una qualche organizzazione spontanea di verifica dell’azione dell’Amministrazione comunale e di stimolo alla partecipazione dei cittadini?
Grazie per l’ospitalità.
Arnaldo Dozzi